Mentre si appresta a tornare in un’aula di tribunale per scontrarsi con Samsung, Apple si vede consegnare una nuova querela. Questa volta la causa riguarda la presunta violazione di alcuni brevetti per le tecnologie impiegate nella dual-cam.
Come viene riportato da Reuters, il querelante è una startup israeliana con base a Tel Aviv. L’azienda in questione, Coereophotonics, guidata dal CEO David Mendlovic, sostiene che la società di Cupertino avrebbe violato una serie di brevetti depositati presso l’US Patents and Trademarks Office tra il 2013 ed il 2016.
Nello specifico i sopraccitati brevetti fanno riferimento ad alcune tecnologie per dual-cam destinate agli smartphone come lo zoom digitale e componenti per i teleobiettivi. La querela nomina iPhone 7 Plus e iPhone 8 Plus come soggetti della violazione mentre invece non viene citato iPhone X che potrebbe plausibilmente essere aggiunto in un momento successivo.
Stando al resoconto, Corephotonics avrebbe avvicinato Apple in passato per discutere di una partnership che non è però mai andata in porto nonostante le reazioni incoraggianti della società di Cupertino. L’azienda isareliana sostiene persino che Apple sia consapevole della violazione dei brevetti ma che i suoi legali si aspettano che passino anni e che vengano spesi milioni di dollari nella causa prima che si parli di risarcimenti.
A rappresentare Corephotonics è lo studio legale Quinn Emanuael Urquhard & Sullivan, lo stesso che Samsung ha utilizzato nello scontro con l’azienda di Cupertino. Al momento Apple non ha risposto alla querela né pubblicato dichiarazioni.