Apple è sotto la lente d’ingrandimento della SEC. Ben 8 Stati USA l’accusano di mentire agli investitori sugli accordi di non divulgazione fatti firmare ai dipendenti. Il rischio è dunque che tali accordi, protetti da NDA, possano diventare pubblici.
Tutto è iniziato con #AppleToo, un’iniziativa intrapresa da alcuni dipendenti che, nei mesi scorsi, accusavano l’azienda di Cupertino di discriminazione, molestie e altri atti illeciti nell’ambiente di lavoro, tacitati attraverso l’imposizione di accordi di non divulgazione. Solo pochi mesi fai, il gruppo AppleToo dichiarava di aver ricevuto oltre 500 segnalazioni relative a «razzismo, sessismo, discriminazione, ritorsioni, bullismo, molestie sessuali e altre forme di molestie e aggressioni di natura sessuale». Sulla scia di simili, gravi accuse, non sorprende dunque che il Dipartimento del lavoro USA abbia aperto un’indagine.
Già alla scorsa presentazione degli ultimi risultati fiscali, c’erano state pressioni affinché Cook aprisse la discussione sulla faccenda, ma invano; ora invece la Securities and Exchange Commission (SEC) USA, l’omologa a stelle e strisce della nostra Consob, ha sancito formalmente che gli azionisti hanno tutto il diritto di esprimersi e votare sull’argomento. E ben 8 alti funzionari di altrettanti Stati USA (Rhode Island, California, Delaware, Iowa, Illinois, Washington, Colorado and Kansas) hanno firmato una lettera in cui esortano la SEC ad aprire un’indagine.
In California gli accordi di non divulgazione su questioni relative alla discriminazione sul lavoro sono già illegali per effetto della cosiddetta “Silenced No More”; la differenza è che adesso questo tipo di protezione dei dipendenti potrebbe essere esteso a livello federale.
“Le società utilizzano le clausole di non divulgazione negli accordi coi dipendenti per proteggere le informazioni corporate, come la proprietà intellettuale o i segreti aziendali” ha spiegato Ifeoma Ozoma, ex dipendente Pinterest attivista politica e co-relatrice della lettera alla SEC. “Tuttavia, molte società non hanno escluso da tali clausole i diritti dei lavoratori di parlare apertamente di ritorsioni, discriminazione e altri atti illeciti. Pertanto, gli investitori non possono essere certi dello stato della cultura sul posto di lavoro delle società in cui investono.”
Secondo Ozoma, Apple ha dunque mentito sulle NDA. E ora, dovrà riferire con spiegazioni ufficiali alla prossima conferenza per gli investitori.