Apple sotto accusa: multa dall'UE per violazione del Digital Markets Act

Apple potrebbe affrontare una multa dall'UE per non conformità al Digital Markets Act. Cambiamenti all'App Store insufficienti secondo Bruxelles.
Apple sotto accusa: multa dall'UE per violazione del Digital Markets Act
Apple potrebbe affrontare una multa dall'UE per non conformità al Digital Markets Act. Cambiamenti all'App Store insufficienti secondo Bruxelles.

Apple è nuovamente sotto i riflettori dell’Unione Europea per il mancato rispetto del Digital Markets Act (DMA), una normativa che punta a garantire maggiore equità e trasparenza nei mercati digitali. Al centro della disputa c’è la controversa politica di anti-steering, che limita gli sviluppatori nel suggerire agli utenti opzioni di acquisto al di fuori del App Store. Questa pratica è stata oggetto di preoccupazioni da parte della Commissione Europea sin da giugno scorso, quando Margrethe Vestager, commissaria per la concorrenza, ha espresso seri dubbi sulla conformità dell’azienda di Cupertino.

Nonostante alcune aperture, come l’introduzione di marketplace alternativi annunciata ad agosto, le misure adottate non hanno soddisfatto le aspettative dell’UE. Ora, l’Unione si prepara a una possibile multa UE che potrebbe raggiungere il 10% delle vendite globali annuali di Apple, una cifra che rappresenterebbe un precedente importante per l’applicazione del DMA.

La decisione, attesa entro la fine del mese, arriva in un contesto internazionale teso, con gli Stati Uniti pronti a difendere le proprie aziende tecnologiche contro presunte discriminazioni commerciali. Intanto, gli sviluppatori continuano a navigare in un mare di incertezze, mentre altre big tech come Meta affrontano sfide simili nel tentativo di adeguarsi alle nuove normative.

Se la sanzione dovesse essere confermata, rappresenterebbe un momento chiave nella regolamentazione delle piattaforme digitali, sottolineando la determinazione dell’UE nel garantire un ecosistema più competitivo e trasparente. Tuttavia, fonti vicine alla Commissione suggeriscono che l’obiettivo primario resta quello di ottenere la conformità da parte di Apple, piuttosto che imporre misure punitive estreme.

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