Avete presente quando, soprattutto online, i negozi vi attirano con diciture tipo “miglior prezzo garantito” oppure “se trovate un prezzo migliore, vi rimborsiamo la differenza”? È una tecnica che, nel mondo anglosassone, è stata ribattezzata Price Matching e che ora è entrata a far parte della filosofia di molti Apple Store negli Stati Uniti e forse anche all’estero, sia su iPhone 5c che su iPad Air. Una necessità che è nata in risposta al repentino e diffuso calo di prezzo che ha funestato il debutto del telefono mid-range con la mela.
Solo fino a poche settimane fa, cioè prima della frenesia del Black Friday e del Cyber Monday, su Amazon (che a dire il vero quest’anno si è distinta per l’aridità dell’offerta) si trovava un iPhone 5c sbloccato da 16 GB a 486 Euro contro i 629 Euro ufficiali di Apple; ora è a 592 Euro, ma altri venditori affiliati lo commercializzano per 499,99 Euro.
In risposta a questo stato di cose, Apple ha quindi deciso di conferire maggiore autonomia agli impiegati, ma solo su determinate categorie di prodotti. L’iPad mini Retina, per esempio, o lo stesso iPhone 5s non rientrano nell’iniziativa per una semplice ragione: le scorte bastano a malapena per soddisfare la domanda.
Stando alla testimonianza diretta di un impiegato Apple, in ogni caso, Apple garantisce agli Specialist una flessibilità del 10% sui prodotti senza autorizzazione dello Store Manager. I clienti business, invece, possono provare a ottenere anche un 20% in meno sugli accessori non Apple quando li acquistano con ordini speciali assieme a computer e dispositivi Apple. Come già detto, non è chiaro se questa policy si applichi anche al di fuori dei confini patrii (cosa molto probabile), ma di sicuro esclude categoricamente iPad mini Retina e iPhone 5s.