Con una mossa da manuale, Apple ha strappato a Google uno dei suoi ingranaggi più importanti, Sally Cole, per assumerla in qualità di responsabile delle comunicazioni coi dipendenti. Al di là della novità in sé, tuttavia, la notizia ci interessa perché fa luce sui rapporti tra Mountain View e Cupertino, e conferma uno spietato stato di belligeranza tra le due società.
Prima di mordere la mela, la Cole ha lavorato presso Google per 6 anni come Director of Internal Communications, e prima di allora si era guadagnata una laurea di primo livello in storia (“Bachelor of Arts in history”) a Yale e un J.D./M.B.A (ovvero un dottorato in legge e un Master in Business Administration) presso la Stanford University, da cui sia Apple che Google attingono a piene mani durante i processi di selezione del personale.
Come correttamente ipotizzato da 9to5Mac, è molto probabile che la cosa abbia a che fare con le recenti assunzioni in corso a Cupertino. Se infatti è vero che la mela sta esplorando il mercato a caccia di impiegati ed ex impiegati di Big G per migliorare la propria cartografia, una figura come la Cole tornerebbe indubbiamente di enorme aiuto. In pratica, se non è una rimpatriata ad Infinite Loop, poco ci manca.
Ad incuriosirci, però, è la caduta del cosiddetto accordo di no-poaching, ovvero il patto segreto stilato tra Apple e Google (ma anche Intel, Adobe Systems Inc, Intuit Inc, Walt Disney Pixar e Lucasfilm Ltd), per il quale le due società si impegnavano a non pestarsi vicendevolmente i piedi con le assunzioni. Un compromesso che rasenta l’illegalità -tant’è che il giudice Koh ha negato la richiesta d’archiviazione– e che d’improvviso vola via come una voglia al vento. Segno che la guerra tra Apple e Google è oramai conclamata e sfacciatamente portata avanti.