Ma Apple crede o no in XServe?
Questa è stata la domanda che ha accompagnato, fin dalla sua introduzione, il sottile calcolatore da rack marchiato con la mela.
Pur tecnologicamente avanzato e commercialmente competitivo, XServe non ha mai davvero sfondato, complice una certa pigrizia di Cupertino nella sua gestione commerciale.
I server (è fin troppo ovvio, che che ne dica IBM) non si vendono con gli spot tv, ma fornendo soluzioni flessibili e personalizzate a prezzo competitivo. Ancora meglio se si dispone di soluzioni integrate dedicate allo svolgimento di compiti specifici.
Apple, fino ad ora, non ha fatto quasi nulla di tutto questo, costruendo un prodotto dalle ottime potenzialità, ma cercando di venderlo nella maniera sbagliata.
Ma ora sembra ci sia qualcuno a Cupertino finalmente consapevole degli errori fatti e si può individuare una nuova strategia per il rilancio in questo settore.
In realtà non si è trattato di una svolta, ma di un crescendo fatto di annunci passati in sordina ma estremamente importanti: quando i tasselli andranno tutti al posto giusto ecco che avremo svelata la nuova strategia.
Le prime avvisaglie si ebbero con l’introduzione di Xgrid, infrastruttura per il calcolo condiviso tra un numero elevato i macchine. Fu accolto con una certa soddisfazione ma in pochi furono in grado di coglierne e metterne a frutto le reali potenzialità.
Dopo un periodo di silenzio, quest’anno è stato inaspettatamente presentato Final Cut Server, strumento per la gestione degli asset multimediali e l’automazione dei workflow. Final Cut Server sarà disponibile all’inizio del 2008.
Poi, è storia di pochi giorni fa, è stato rilasciato Mac OS X Server. Non staremo qui ad elencare tutte le migliorie tecniche introdotte, ci limiteremo a riportare la novità più importante, che non è tecnica ma legale: la licenza di Mac OS X Server 10.5 è stata aggiornata e ora consente la virtualizzazione del sistema operativo.
E’ bene spegnere sul nascere i pruriti che saranno comparsi negli utenti consumer: il sillogismo che porta a virtualizzazione=MacOS su PC non si applica in questo caso, che riguarda solo la versione server che, comunque, può essere virtualizzata solo su macchine Apple.
Ciò che qui è importante è il fatto che questa variazione nella licenza ha suscitato l’entusiasmo dei due principali attori del mercato delle VM: Parallels e VMWare.
Entrambe le società stanno già lavorando assieme ad Apple, le prime beta dei software dedicati a questo compito arriveranno ad inizio 2008 per giungere a versioni commerciali entro fine anno.
A questo punto apparirà chiaro a tutti il carattere “a tutto campo” di questa nuova strategia: una manovra a tenaglia che si pone come obiettivo l’accaparramento di una importante quota in uno dei mercati più frizzanti degli ultimi anni: CGI e video digitale.
Un settore in fortissima espansione, i cui numeri stanno cominciando a farsi importanti, gli investimenti ingenti e i possibili guadagni davvero imponenti.
Apple, con questa nuova strategia, ha le carte in regola per poter giocare un ruolo da protagonista: ha la tecnologia necessaria, sia hardware che software, i partner giusti e anche uno showcase invidiato da tutti. Parliamo di Pixar (o dovremmo dire Disney) che sta velocemente migrando i propri software di produzione (Renderman, una infrastruttura per l’animazione tecnologicamente avanzata) dai precedenti sistemi (Sun e SGI) alla piattaforma Mac.
Queste dinamiche sono per lo più ignote al grande pubblico, focalizzato (giustamente) nell’ambito consumer/prosumer, ma la crescita di Apple, la sua capitalizzazione e, di conseguenza, le sue possibilità di investimenti futuri dipendono anche da questa strategia.
Ricordiamocelo quando ci troviamo di fronte a sobbalzi del titolo AAPL, apparentemente inspiegabili: non c’è solo speculazione, ma anche la traduzione sul mercato di strategie industriali ben operate.