Alla fine, per quanto a Cupertino si sforzino, non riescono proprio ad affrancarsi dalla dipendenza di Samsung E così, dopo un tira e molla che va avanti da mesi, Apple è dovuta tornare con la coda fra le gambe dal principale fornitore di componentistica elettronica al mondo; una società che, coincidentalmente, è anche il suo più acerrimo rivale.
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L’anno scorso, Apple era riuscita a depennare Samsung dalla lista dei fornitori di RAM per i suoi dispositivi mobili, ma alla fine ha dovuto capitolare. E se con iPhone 5s, sono bastate le partnership con SK Hynix e Elpida Memory, con iPhone 6 si è reso necessario ricorrere agli impianti nemici. Lo rivela Digitimes in un recente articolo, in cui si legge:
Apple ha compiuto scelte drastiche per espellere Samsung dal novero dei fornitori per un gran numero di componenti chiave, inclusi microprocessori, RAM mobile, chip flash NAND e batterie, all’inizio del 2013. […]
Di recente, Apple ha iniziato a chiedere a Elpida/Micron e SK Hynix di dare inizio alla produzione di RAM mobile, ma entrambe le società si sono dimostrate restie ad aumentare le proprie consegne viste le quotazioni molto basse -e dunque indesiderabili- offerte per ogni chip. Per assicurarsi consegne affidabili per il nuovo iPhone, quindi, Apple non aveva altra scelta che aggiungere Samsung di nuovo nella lista dei fornitori di RAM.
Oppure avrebbe potuto pagare di più i componenti, ma questa era un’opzione scartata a prescindere. E in pratica, eccoci ripiombati nella spiacevole situazione del 2012, quando a Cupertino scalpitavano per tagliare i punti con la Corea del Sud, ma le contingenze legate ad iPhone 5 costringevano ad una pax electronica forzosa.
La verità, come scrivevamo solo pochi mesi fa, è che Apple è costretta a fare buon viso a cattivo gioco, e se da una parte fa la guerra a Samsung dall’altra le tocca tenersela buona. Il mercato mondiale non è sufficientemente grande né variegato abbastanza per permettere questo lusso; la convivenza forzata, in altre parole, è destinata a durare ancora per un bel po’.
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