A inizio gennaio, in un aggiornamento software, furono scoperti i riferimenti ad una fantomatica “AppleTV3,2” ovvero un set-top box con la mela tutto nuovo, e dotato di CPU A5X. A bene vedere, si tratterebbe di un banale A5 a singolo core, ma costruito con un nuovo processo produttivo.
A dire di Apple, l’idea era di mantenere invariata l’esperienza utente tra la seconda e la terza generazione di Apple TV, tant’è che al di là delle novità hardware, il software è rimasto sostanzialmente lo stesso. Da principio -almeno a giudicare dai seriali apposti sui chip- si era ritenuto che l’ultimo update avesse introdotto una CPU più performante di stirpe A5X, ma in realtà si tratta di una semplice ottimizzazione della vecchia componentistica:
L’Apple TV di terza generazione -riconoscibile dal codice A1469, diverso dall’A1427 della versione originale- ha ora iniziato a farsi strada nei negozi di Apple; ne abbiamo quindi acquistata una per aprirla ed esaminarla da dentro.
La cosa che balza all’occhio è l’assenza di chip A5X. C’è solo un A5 come nel predecessore, solo che ora il chip è nettamente più piccolo.
Il chip A5 originale introdotto nel 2011 in occasione dell’iPad 2, infatti, era tirato su con processo produttivo a 45 nanometri e misurava 10,09mm x 12,15mm; poi è giunta una versione più compatta nel 2012 e destinata ad Apple TV e ad una rivisitazione dell’iPad 2 che lo comprimeva del 41%, con misure di 8,19mm x 8,68mm. Ora siamo arrivati al terzo giro di vite, con un’estensione di appena 6mm x 6mm. È possibile che il chip provenga dalla fonderia di semiconduttori TSMC, già assoldata per gli A6X della prossima generazione di iPad, ma su questo è tuttora mistero.