Con un annuncio dato sul blog aziendale, Google ha informato gli utenti di alcune modifiche alle YouTube Data API; ciò significa che molti vecchi dispositivi -tra cui le Apple TV di seconda generazione- i canali YouTube non saranno più accessibili. Per fortuna che c’è una soluzione semplice.
Il Problema
I cambiamenti sotto al cofano di YouTube rendono la piattaforma incompatibile coi vecchi client, e questo vale anche per iPhone, ipad e iPod touch; ecco perché su questi dispositivi è fondamentale aggiornare almeno ad iOS 7 e scaricare l’app ufficiale. Per l’Apple TV di seconda generazione, invece, non esistono update che possano risolvere la faccenda:
Se il tuo dispositivo supporta iOS 7 o versioni superiori, puoi scaricare l’app di YouTube dall’App Store. Altrimenti, visita il sito m.youtube.com nel browser mobile del dispositivo per accedere a YouTube.
Se stai usando una Apple TV di 3a generazione, puoi ottenere l’ultima versione dell’app YouTube aggiornato il software:
Seleziona Impostazioni > Generale > Aggiornamenti Software
Se ci sono upgrade disponibili, fai clic su Scarica e Installa
Se stai utilizzando una Apple TV di 2a generazione, sfortunatamente, non c’è modo di guardare YouTube su tali dispositivi.
A partire da inizio maggio, i possessori delle vecchie Apple TV inizieranno a visualizzare il video che vedete in cima al post; dopodiché, spunterà un triste errore HTTP 410 Gone.
Una Soluzione Semplice
L’unica soluzione, al netto di eventuali hack e jailbreak che sicuramente arriveranno nei prossimi mesi, consiste nell’uso di AirPlay. Se avete un altro dispositivo iOS più recente, semplicemente utilizzatelo per cercare i video che vi interessano; poi, inviate tutto ad Apple TV e tanti saluti.
Un po’ meno comodo, forse, ma sempre meglio che acquistare un’Apple TV nuova che non offre praticamente nulla in più rispetto a quella che già possedete; senza contare che, se tutto va come previsto, un nuovo modello potrebbe spuntare da un momento all’altro.
Apple TV, nuovo modello nel 2015 a causa degli accordi coi produttori di contenuti