Sarà pure un “hobby,” come lo definiscono a Cupertino, ma inizia a dare le prime significative soddisfazioni. Apple TV, il set-top box for the rest of us, è stato il dispositivo di streaming più venduto negli USA del 2012, per un totale del 56,1% dell’intero mercato. Seguita dal 21,5% di Roku, dal 6,5% di Tivo e dal 15,9% delle altre marche. Lo ha rivelato una recente ricerca di mercato firmata da Frost & Sullivan e ripresa da AppleInsider; una relazione che certifica la vera killer app creata da Apple, vale a dire il protocollo di streaming audiovideo in locale AirPlay.
La funzione AirPlay, si legge, “è stata strategicamente creata per semplificare il processo di trasferimento del contenuto dei display di laptop e tablet sullo schermo della TV.” Ed è proprio AirPlay -e non lo streaming Over the Air– “che costituisce la ragione principale dell’acquisto di un’Apple TV.” Tant’è che il competitor più prossimo, Roku, segue a una distanza decisamente imbarazzante; ma il vero “assente illustre” dela carrellata, sostiene Frost & Sullivan, è Google.
Nel 2011, l’allora CEO della società Eric Schmidt aveva annunciato tracotante che, entro l’estate del 2012, la maggioranza delle televisioni disponibili nei negozi avrebbe integrato Google TV. Cosa che tuttavia non avvenne mai, tra vendite deludenti, problemucci di usabilità e l’incalzare della concorrenza. E infatti, le conclusioni del resoconto sono impietose:
“I dispositivi basati su piattaforma Google TV hanno visto pochissimo successo commerciale fino ad oggi, e le nostre stime parlano di 1 milione di dispositivi totali installati, la maggior parte dei quale provenienti dalla Logitech Revue. Che però, ora non più in produzione.”