Attraverso un comunicato ufficiale pubblicato nel corso del week-end Qualcomm ha deciso di rispondere in modo diretto alle accuse mosse da Apple secondo la quale il produttore di chip avrebbe adottato politiche commerciali scorrette ed anti-competitive.
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La questione è nata da una denuncia da parte della Federal Trade Commission, agenzia statunitense, che in un documento emerso pochi giorni fa accusava la nota azienda di San Diego di aver forzato la mano di Apple nell’acquisto di chip e modem per i propri smartphone.
La stessa società di Cupertino si è poi espressa in materia, come riportato da CNBC, annunciando la propria intenzione citare in giudizio il produttore di componenti, chiedendo un risarcimento di “circa un miliardo di dollari”. La cifra sarebbe equivalente a quella che, secondo quanto riportato nel comunicato, Qualcomm avrebbe trattenuto come rappresaglia verso Apple per aver collaborato con le autorità coreane che hanno trovato la società di San Diego colpevole di azioni simili a quelle succitate.
Apple avrebbe appunto confermato che Qualcomm fa uso di tattiche scorrette, forzando gli acquirenti ad accettare contratti esclusivi o tariffe e royalties sconvenienti, politiche volte a mantenere il monopolio del settore.
La risposta di Qualcomm alle accuse è a tono. Secondo il direttivo dell’azienda le accuse di Apple sarebbero infondate e volte a travisare i fatti; l’azienda di Cupertino avrebbe dato intenzionalmente una cattiva interpretazione delle azioni del produttore di chip, incoraggiando attivamente attacchi dalle autorità di regolamentazione di varie giurisdizioni.
I modem di Qualcomm sono reperibili in tutti gli iPhone prodotti fino ad ora tranne che nel caso della generazione di iPhone 7 per la quale Apple sembra aver deciso di puntare alla diversificazione, adottando componenti Intel in alcune varianti.