L’accusa era sempre la solita: a dire di Samsung, Apple aveva violato tre brevetti della società, e per questo motivo chiedeva un risarcimento in denaro e il blocco delle vendite di iPhone 4S ed iPad 2 nel paese. Peccato che il giudice abbia mandato a carte quarantotto i suoi piani, ordinando l’archiviazione del caso.
Ad agosto 2012, era stata riconosciuta la reciproca violazione della proprietà intellettuale da ambo le parti, che si era risolta nel blocco delle vendite di alcuni modelli più datati. Ora invece, come rivela Reuters, tutto si rimette in discussione:
Un giudice della Corte Distrettuale Centrale di Seul ha affermato che i prodotti Apple come l’iPhone 4S, l’iPhone 5 e l’iPad 2 non violavano i brevetti Samsung sui metodi per mostrare i messaggi sul display e sulla messaggistica di gruppo.
La Corte ha deliberato contro il blocco delle vendite su tali prodotti e ha rigettato la richiesta di 100 milioni di Won (95.100$) di danni avanzata da Samsung.
“Siamo lieti che la Corte coreana si sia unita ad altri nel mondo nel sostenere l’innovazione reale e rifiutando le assurde richieste di Samsung” ha affermato il portavoce di Apple Corea Steve Park.
Negli ultimi tempi le cose hanno iniziato a volgere per il verso sbagliato nei confronti di Samsung. Dopo una serie iniziale di apparenti successi legali, infatti, il giudice l’ha costretta al pagamento di 25 milioni di Won (23.800$) per la violazione del brevetto che rende possibile l’effetto “gommoso” quando si effettua lo scroll di una pagina. E solo l’anno scorso, un giudice statunitense aveva ordinato il versamento di 1,05 miliardi di dollari in favore di Apple, poi ridotti a 450 milioni in appello dal giudice Koh.