Lo scorso maggio, Apple era riuscita ad infilare tra gli atti della querelle giudiziaria che la vede contrapposta a a Samsung ben cinque brevetti in odor di violazione relativi al Galaxy S4 e all’assistente vocale Google Now. Poi, in vista del processo di appello che si terrà a marzo di quest’anno, l’implacabile giudice Lucy Koh ha chiesto e ottenuto che parte delle accuse fossero lasciate cadere, così da circoscrivere il caso. Ora, però, lo stesso giudice ha inferto una grave mazzata a Samsung invalidando due dei brevetti che le erano rimasti. Lo ha rivelato FOSS Patents con un lungo articolo tecnico solo poche ore fa.
In pratica, la Koh avrebbe reso nulli due dei sei brevetti che avrebbero dovuto costituire l’arma per vincere in secondo grado contro Cupertino; uno è relativo alla sincronizzazione degli elementi multimediali, e l’altro a un “metodo, sistema e interfaccia grafica utente per fornire consigli verbali” ovvero i suggerimenti nei campi di ricerca. Così facendo, di fatto, è stata data ragione ad Apple.
Una novità che potrebbe presto uscire dalle aule dei tribunali e riverberarsi con tutta la sua potenza anche su Google e tutti gli altri produttori di dispositivi Android:
Se Samsung vìola questo brevetto sul completamento automatico (contemplato tra quelli annullati dal giudice Koh), allora gli altri produttori Android hanno un grosso problema. Google, che è in cooperazione con Samsung, potrebbe essere coinvolta attraverso una richiesta anonima di riesame relativamente al brevetto sui suggerimenti verbali; in ogni caso, a Mountain View saranno sicuramente molto insoddisfatti di questo nuovo risolvo della Corte.
Di sicuro, la ripercussione più immediata sarà lo sbilanciamento in favore di Apple del processo di mediazione che coinvolge in questi giorni Tim Cook e Oh-Hyun Kwon. Il primo incontro è programmato entro il prossimo 19 febbraio, ma con questi prodromi gli equilibri sono di nuovo -e pericolosamente- rimessi in discussione.