Aggiornamento dell’8 ottobre 2019
Sul fatto che Apple sia interessata alle funzionalità di sleep tracking non esiste alcun dubbio, altrimenti perché avrebbe acquisito Beddit negli anni passati? Il fatto è che, allo stato attuale, nessun Apple Watch è capace di monitorare nativamente l’andamento del riposo notturno; ma col Series 5 dovrebbero esserci presto consistenti novità.
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Per il momento è possibile impostare funzionalità di monitoraggio del sonno solo attraverso applicazioni di terze parti, molte delle quali gratuite. La buona notizia, però, è che Apple stessa sta eseguendo dei test sulla materia. A riguardo, lo scorso febbraio, Bloomberg scriveva:
La società usa la feature di sleep-tracking da mesi con utenti reali in siti segreti sparsi attorno al suo Quartier Generale, a Cupertino […]. Se la funzionalità si dimostrerà di successo in tutte le fasi dei test, ha in mente di aggiungerla ad Apple Watch entro il 2020, secondo le persone informate sui fatti.
E ora, abbiamo la conferma definitiva. Lo screenshot che vedete qui sotto, proveniente dall’App Store e ora rimosso, mostra infatti l’inedita funzionalità Sonno per Apple Watch che verrà integrata nell’app Sveglia dell’orologio; sotto si legge “Imposta gli orari del riposo, e svegliati con l’app Sonno.”
In pratica, è l’omologo per watchOS della funzione Sonno dell’app Orologio su iPhone: consentirà di programmare la sveglia, gestire le ore di sonno giornaliero e ricevere promemoria per ricordarsi di andare a letto; inoltre, permetterà di monitorare il tempo trascorso a letto e scegliere il suono da sentire al risveglio.
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D’altro canto, questa era una delle lacune più grosse di Apple Watch, ed è interessante sapere che verrà colmata entro l’anno prossimo, se non entro poche settimane. L’unico dubbio semmai riguarda l’effettiva usabilità; il motivo per cui l’orologio con la mela non fa quel che possono permettersi decine di competitor -compreso FitBit Charge 3 e l’economicissimo Xiaomi MiBand 4– è l’autonomia. Con le prime versione dello smartwatch, non si superava le 18 ore di uso continuato, il che rendeva necessaria una ricarica ogni notte; poi, con la Series 3 e 4 la batteria è arrivata a coprire due giorni o più, rendendo tecnicamente possibile sebbene terribilmente scomoda questa feature. Col Series 5, al netto dei problemi di autonomia sperimentati da alcuni utenti, si torna alle solite 18 ore ma col display sempre attivo.
Non sorprende dunque che l’inedita funzionalità di sleep tracking verrà implementata all’interno di una speciale modalità a basso consumo notturna di watchOS 6. E poi c’è da considerare che ogni nuova versione dell’orologio tende a superare la precedente per potenza e autonomia, dunque è lecito aspettarsi miglioramenti anche su questo versante. Ma ve lo diciamo in tutta franchezza: per come la vediamo noi, qualunque soluzione costringa a ricaricare un dispositivo indossabile a intervalli inferiori almeno a una-due settimane è solo una gran rottura di scatole. E questa è l’esatta ragione per cui chi scrive non ha mai voluto un Apple Watch neppure in regalo. True Story. Voi che ne pensate? Diteci la vostra nei commenti, su Twitter o sulla nostra pagina Facebook.