Quando Anne Rowe, statunitense di 78 anni, si è rivolta al dottore, lamentava stanchezza cronica e respiro corto; una condizione debilitante che le impediva addirittura di deambulare per casa propria. Dapprima, questi sintomi sono stati liquidati come derivanti dall’asma, e come tali trattati farmacologicamente. Poi, la svolta a Natale, quando suo marito le ha regalato un Apple Watch Series 4 che ha contraddetto i medici.
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Poco dopo averlo indossato, il dispositivo ha subito lanciato un allarme per rilevamento di fibrillazione atriale in corso. Si tratta della più diffuse forma di aritmia cardiaca che aumenta a dismisura il rischio di incorrere in infarti o altri problemi analoghi.
In un primo momento, la Rowe ha derubricato la cosa pensando ad un errore; poi, però, l’insistenza degli avvisi l’hanno spinta a sentire uno specialista. A quel punto, il mistero era svelato: non si trattava di asma ma di rilevanti problemi cardiaci che hanno richiesto un intervento a cuore aperto di sostituzione della valvola mitralica.
A posteriori, la donna dice di essere stata per tutto il tempo “un infarto che attendeva di colpire” senza averne minimamente consapevolezza. “Non ho dubbi che mi abbia salvato la vita” ha dichiarato davanti le telecamere di Fox10.
Quello di Anne Rowe è solo l’ultima di una serie di articoli che abbiamo scritto sull’argomento; in tempi recenti, parlavamo di un’altra vita salvata dalla funzione di rilevamento cadute di Apple Watch, e della possibilità che presto l’orologio con la mela riesca a perfino a diagnosticare i sintomi iniziali di demenza senile.