Secondo Julian Assange, in iTunes esisterebbe una falla usata dalla polizia e dalle società di sicurezza per controllare i computer degli utenti sotto sorveglianza. Chiunque usi un iPhone o Gmail, spiega il fondatore di Wikileaks, “è già fregato.”
In una intervista al Bureau of Investigative Journalism, Assange afferma che le moderne tecniche di monitoraggio permettono di controllare in tempo reale intere città e di conservare a tempo indeterminato ciò che viene scoperto. E tutto è reso possibile da app come il diffusissimo player multimediale di Cupertino:
iTunes ha una falla al suo interno usata sistematicamente da alcune società di sorveglianza per controllare qualsiasi computer, a prescindere da sistema su cui iTunes gira. E queste specie di backdoor esistono in qualunque telefono popolare, in qualunque computer popolare e qualunque programma per computer popolare. […] Alcune società vendono agli stati equipaggiamenti per registrare segretamente -e conservare a tempo indeterminato- la posizione di tutti i telefoni di una città con una precisione di 50 metri.
Insomma a dire di Assange, nel momento in cui fa una telefonata o aggiorna il proprio stato su Facebook, qualunque cittadino è a rischio privacy. E la sentenza, infausta come non mai, è che tutti coloro i quali “possiedono un iPhone, un BlackBerry o utilizzano Gmail sono già fregati. La verità che è le società partner dei servizi segreti vendono ai paesi del mondo sistemi di sorveglianza di massa per tutti questi prodotti.” Insomma, non proprio un panorama rassicurante.