Molti genitori lottano coi propri bambini per convincerli a passare non più di 1 o 2 ore al giorno con gli occhi su iPhone e iPad. Ma è davvero necessario questo limite? Una recente ricerca inglese sembrerebbe negarlo.
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Mentre a Taiwan i genitori vengono multati se i figli passano troppo tempo coi dispositivi elettronici, nel Regno Unito la ricerca sta portando indicando tutt’altra strada.
Uno studio congiunto tra la Oxford Internet Institute e la Cardiff University, pubblicato su Child Development, nega la correlazione tra l’aumento dello “screen time” (cioè del tempo passato sullo schermo di un gingillo elettronico) e il benessere del bambino.
“Nel corso di un mese, questa correlazione è stata misurata in termini di attaccamento al tutore, impatto sulla resilienza emozionale, curiosità e effetti positivo. I risultati,” si legge nel documento, “rivelano un numero di interessanti conclusioni che puntano ad una considerazione finale: limitare l’uso dei dispositivi digitali nel bambino non è necessariamente benefico al suo benessere.”
Nei bambini di età compresa tra 2 e 5 anni, in altre parole, non si osservano miglioramento nello stato psicofisico limitando l’esposizione alla tecnologia alle 1-2 giornaliere consigliate dalle più recenti linee guida. Anzi, un aumento moderato può avere addirittura conseguenze positive:
Ulteriori ricerche indicano risultati simili a quelli riportati in un recente studio sugli adolescenti; vale a dire che un uso moderato dei dispositivi elettronici al di sopra dei limiti potrebbe in realtà essere collegato a livelli lievemente superiori di benessere nel bambino.
La chiave, ad ogni buon conto, non è nella misura esatta dei minuti che i bambini passano ogni giorno su iPhone e iPad; nell’equazione entrano in gioco anche altri fattori più ampi, come il contesto familiare, le regole imposte dai genitori sullo “screen time” e il tempo passato assieme davanti allo schermo. In pratica, la qualità dell’esposizione al dispositivo è più importante della mera quantità.