Aggiornamento del 5 agosto 2013.
È da parecchio che si parla del pensionamento di Bob Mansfield, ex vice presidente dello sviluppo hardware per la mela, e oramai sembrava che il momento fosse giunto; una settimana fa circa, infatti, era scomparso senza troppa fanfara dalla pagina Web dei manager di Cupertino. Poi, però, le voci dai corridoi giusti hanno smentito la dipartita: Mansfield è ancora al suo posto, ma con mansioni progressivamente decrescenti. Dan Riccio, promosso l’anno scoro a capo dei team di ingegneri Apple, è ora responsabile dello sviluppo delle antenne, dell’iPhone, dell’iPad, dell’iPod e della divisione Mac.
Jeff Williams invece, Senior Vice President for Operations al fianco di Tim Cook fino a poco tempo fa, eredita invece il controllo dei team relativi ai progetti speciali; ma a Mansfield restano quelli più all’avanguardia e fantascientifici, su cui lavorerà “senza la distrazione del management.” A riguardo, 9to5Mac scrive:
Stando alle fonti vicine all’ex team Tecnologie, c’è stata una mancanza di comunicazione formale interna sulle motivazioni che hanno portato al cambiamento dei vertici. Tuttavia, la società ha fatto subito chiarezza sui nuovi ruoli dirigenziali. Anche in assenza di una comunicazione chiara, le fonti dicono che i cambiamenti apportati non hanno precedenti. Negli ultimi due mesi, pare che Mansfield sia stato sempre più impegnato coi chip (e con qualche aspetto del wireless), delegando tutti gli altri suoi team agli altri dirigenti.
La sensazione, insomma, è che Mansfield sia troppo importante per una cesura netta con la società; probabilmente, la collaborazione andrà avanti per molti anni ancora, in modo del tutto libero in termini di orari e progetti. E d’altro canto, se uno vale Aggiornamento del 29 luglio 2013., un motivo ci sarà.
Bob Mansfield non è più dirigente Apple, lavora a “progetti speciali”
Aggiornamento del 29 luglio 2013.
Solo poche ore fa, il vice presidente dello sviluppo hardware di Apple, Bob Mansfield, è stato rimosso senza spiegazioni dalla pagina dedicata ai dirigenti della società. Una mossa fatta in fretta e furia e alla chetichella, che tuttavia era nell’aria già da tempo.
Tutto è cominciato poco più di un anno fa, allorché Mansfield si era deciso a lasciare la mela per godersi il ben meritato pensionamento; al suo posto, si vociferava, Dan Riccio. Senonché, l’epurazione di Scott Forstall aveva creato un tale buco dirigenziale da convincerlo a restare per un paio d’anni ancora o giù di lì. Anzi, le cronache raccontano di una sorta di “insurrezione” dei dipendenti alla possibilità che Mansfield abbandonasse la sua posizione; ecco perché è rimasto dov’era, a suon di 2 milioni di dollari al mese. E come biasimarli: a lui dobbiamo il MacBook Air come lo conosciamo, oltre che i recenti iPhone e iPad.
Poi, tra capo e collo arriva la notizia dell’improvvisa epurazione dal sito Apple. A riguardo, AllThingsD scrive:
“Bob non farà più parte del team dirigenziale di Apple, ma resterà ad Apple al lavoro su progetti speciali riferendo direttamente a Tim,” ha affermato il portavoce della società Steve Dowling.
L’uomo ha declinato di fornire ulteriori informazioni, e si è rifiutato di rilasciare commenti sulle ragioni dietro la retrocessione improvvisa di Mansfield. Non ha neppure chiarito se Apple abbia in mente o meno di nominare un nuovo SVP delle tecnologie.
Insomma, a Cupertino sta accadendo qualcosa anche se non sappiamo bene cosa. Nelle prossime ore, con ogni probabilità, se ne saprà di più.
“Insurrezione” a Cupertino per il pensionamento di Bob Mansfield
Certamente ricorderete quando annunciammo il pensionamento di Bob Mansfield, il vice presidente senior dell’Hardware Engineering presso Apple; poi, neppure un mese dopo, è arrivata la smentita. E ora sappiamo anche perché: a Cupertino è successo il finimondo.
Prima l’annuncio dell’incombente meritato riposo, poi invece è stato ricollocato in tutta fretta nella società ma senza un ruolo specifico, semplicemente per “lavorare a futuri progetti.” La ragione di un tale cambiamento di umori sta nell’estrema importanza e nelle capacità di Mansfield. Praticamente una persona chiave. Lo racconta Bloomberg Businessweek in un articolo:
Secondo tre persone a conoscenza della sequenza degli eventi, molti ingegneri senior del team di Mansfield si sono fragorosamente lamentati con Cook riguardo il suo sostituto, Dan Riccio, a loro modo di vedere impreparato alla grandezza del ruolo. Per tutta risposta, Cook ha avvicinato Mansfield e gli ha offerto una quantità esorbitante di denaro e azioni per un valore di circa 2 milioni di dollari al mese, solo per essere presente in Apple come consigliere, e aiutare così il team di ingegneri hardware.
Si, esatto, non è un errore: per la mela, Mansfield è un uomo da 2 milioni di dollari al mese. Ed è evidente che si tratta d’un -costoso- periodo di transizione, ma che prima o poi Riccio dovrà vedersela da solo; sulle tempistiche, tuttavia, non è trapelato alcun dettaglio. In ogni caso, gli auguriamo un sentito in bocca al lupo.