Storicamente all’avanguardia nello sviluppo delle interfacce, Apple continua a studiare nuovi metodi con cui interagire con i dispositivi mobili. Due ambiziosi brevetti pubblicati nelle ultime due settimane mostrano come potrebbe comportarsi un iPhone se fosse in grado di distinguere i movimenti dell’utente.
Il primo brevetto esplora la possibilità di usare il movimento come interfaccia a sé stante, cioè di far corrispondere a specifici movimenti, specifici comandi. Ad esempio, scuotere iPhone per rispondere ad una telefonata potrebbe consentire ad un utente che fa jogging di continuare a correre senza pericolose distrazioni. Resta tuttavia un’applicazione piuttosto ardita e di difficile implementazione. Più verisimile, invece, il secondo brevetto pubblicato oggi. Su di esso si legge che, talvolta, gli utenti possono trovare difficoltà a usare o leggere gli elementi dell’interfaccia in determinate situazioni, come per l’appunto in corsa o sui mezzi di trasporto:
Mentre l’utente ed il dispositivo sono in movimento, l’abilità dell’utente di interagire con il display touch-screen può essere compromessa dal movimento, distraendo l’utente dall’esperienza d’uso dell’interfaccia grafica.
La soluzione, secondo il documento, potrebbe risiedere nel modificare dinamicamente l’interfaccia alla bisogna, ad esempio ingrandendo caratteri e pulsanti; ciò migliorerebbe certamente la qualità della fruizione accrescendo al contempo l’accuratezza dell’interazione durante l’attività.
Infine, e non c’entra nulla con le tecnologie fin qui viste, qualche utente più sagace ha sottolineato una particolarità visibile negli schizzi allegati ai brevetti: una fotocamera frontale. Qualunque cosa ciò sottintenda.