Per la prima volta nella storia, la globalizzazione subisce una battuta d’arresto. La dipendenza dalla Cina viene messa in discussione, e presto -prima di quanto avreste osato credere- i chip di Mac, iPhone e iPad verranno prodotti in Occidente. I primi impianti in Arizona, negli USA, poi toccherà all’Europa.
Secondo Bloomberg, Apple intende diversificare le fonti di approvvigionamento dei componenti chiave dei propri dispositivi. Un trend che era iniziato ai tempi di Trump e che, tra pandemia, lockdown e la crescente competitività con la Cina darà i primi frutti già nel 2023, con l’apertura del primo impianto statunitense di produzione chip.
“Abbiamo già preso la decisione di acquistare un impianto in Arizona, e questo impianto in Arizona aprirà nel 2024, quindi abbiamo circa due anni davanti a noi su quello, forse un po’ meno”, ha dichiarato Cook ai dipendenti. “E in Europa, sono sicuro che ci riforniremo anche dall’Europa man mano che quei piani diventano più evidenti”, ha chiosato alla riunione, che includeva il capo dei servizi Apple Eddy Cue e Deirdre O’Brien, il suo capo della vendita al dettaglio e delle risorse umane.
Chiaramente, Cook non ha fornito dettagli sui chip che Apple ha intenzione di sfornare in Arizona, ma sappiamo che TSMC -uno dei partner principali di Cupertino- sta costruendo dal 2020 un impianto di fabbricazione vicino a Phoenix, basato su tecnologia a 4 nanometri che aprirà nel 2024.
Ed è solo il primo tassello. Poi, toccherà ad un secondo impianto -per investimenti da 12 miliardi di dollari- che produrrà chip a 3 nanometri di prossima generazione destinati alle future generazioni di iPhone, iPad e Mac.
E se tutto va come previsto, poi partiranno i progetti europei; a riguardo, Apple ha mostrato interesse per il mercato tedesco, e dunque qualunque governo che ha a cuore il futuro del paese è in questa direzione che dovrebbe investire.