Mentre Apple estende l’App Store ad altri 32 paesi del mondo, numerosi sviluppatori riportano drastici cambi nell’algoritmo di ricerca per le applicazioni. In pratica, le app risultanti da una ricerca sono presentate ora con un ordine diverso rispetto a prima, con non poche ripercussioni sulla vendita delle stesse app.
Secondo gli sviluppatori, ora l’App Store assegna più peso al numero di download di una app e meno alle parole usate nel titolo e nella descrizione. Quando si cercherà quindi una parola, appariranno anche alcuni programmi con un maggior successo di pubblico, anche se meno rilevanti rispetto al titolo cercato. TechCrunch fa notare che per gli sviluppatori sarà più complicato aumentare la visibilità dei loro prodotti basandosi unicamente su parole chiave ben scelte, perché questo criterio sarà semplicemente preso meno in considerazione.
Questo significativo cambiamento nell’App Store può essere dovuto al lavoro di Chomp, un motore di ricerca per applicazioni mobili acquistato da Apple nel febbraio scorso al costo di 50 milioni di dollari. Chomp permette di ricercare i titoli per quel che fanno e non per il loro nome: un algoritmo proprietario scava all’interno delle descrizioni delle app, nelle recensioni e nelle funzionalità per comprendere cosa la rende utile, infine mostra i risultati di tale analisi agli utenti. L’algoritmo di Chomp applicato all’App Store, avrebbe influenzato il modo di restituire i risultati della ricerca di app agli utenti.
Chomp funzionava anche sull’Android Store di Google fino ad aprile 2012, mese in cui Apple ha disattivato questa funzionalità. Ora Chomp esplora le circa 650 mila app recensite sull’App Store a inizio giugno, delle quali 225 mila unicamente per iPad. Il risultato dell’algoritmo, come anticipato prima, influenzerà di parecchio le vendite di applicazioni. Le cifre in gioco sono molto alte, visto che finora l’App Store ha totalizzato più di 30 miliardi di download e versato più di 4 miliardi di euro agli sviluppatori.