Che App Store potesse rivelarsi una miniera d’oro per i piccoli sviluppatori e la società più grandi è cosa nota da tempo. Mentre tuttavia alcuni di questi vantano guadagni del tutto invidiabili, altri più blasonati non ottengono i risultati economici sperati. Tra gli scontenti, Capcom e Bioware.
A guardare alle ottime vendite di Ngmoco, che è una semplice startup del gaming su piattaforma mobile Apple, o a quelle altrettanto entusiasmanti di Gameloft c’è da domandarsi cosa sia andato storto nei piani di Capcom. Nel suo ultimo report finanziario, infatti, viene esplicitamente menzionato il disappunto per Resident Evil 4, le cui vendite sono appena “aumentate gradualmente”, laddove titoli molto più pubblicizzati ed attesi, come Street Fighter IV e Phoenix Wright hanno a malapena “raggiunto le proiezioni di vendita”. Il che, a certi livelli, se non è considerato un fiasco, poco ci manca.
E anche dal partner di EA Bioware giungono lamentele analoghe. In una intervista a VideoGamer.com il vice presidente nonché cofondatore della società Greg Zeschuk (nella foto in alto) avrebbe affermato mestamente:
Qui non si tratta di sbagli ma di tirare a indovinare, e le nostre supposizioni erano sbagliate. Ma abbiamo imparato qualcosa nel processo, e cioè che la chiave di volta dell’intera piattaforma resta il gameplay tattile.
Come a dire, belle storie di sfondo e grafica di alto profilo non sono considerate un plus da parte degli utenti iPhone, iPad ed iPod touch: a quanto pare, è l’esperienza di gioco globale e l’idea di fondo che fanno la differenza. E ciò spiega l’enorme successo di titoli come Doodle Jump o Angry Birds, che danno assuefazione e sono sostanzialmente privi di storia di background.
Insomma, per avere successo su App Store serve qualcosa in più di una lunga storia di successi e nomi illustri. E magari, come suggeriscono quelli di Tuaw, il trucco sta nell’avere un’idea originale, un po’ di inventiva e il coraggio di sperimentare nuovi paradigmi.