I cavi Lightning per la ricarica di iPhone e iPad sono soggetti all’usura come qualunque altro cavo, e presto o tardi finiscono col rovinarsi a prescindere dalla cura che utilizziamo per riporli e sfilarli. Ecco un piccolo vademecum per scegliere quelli giusti e mantenerli a lungo in salute.
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Costo. Sembra una sciocchezza, ma la qualità del cavo è importante; e sebbene non sia necessariamente detto che a un prodotto costoso corrisponda una miglior qualità costruttiva, d’altro canto un cavo da 4€ comprato al cinese sotto caso di sicuro non è stato assemblato con le dovute attenzioni. Anche quest’ultimo può durare degli anni, se utilizzato a dovere, ma occorre avere un po’ d’attenzione.
Presa giusta. A qualcuno anche questa sembrerà un’ovvietà, ma fidatevi quando vi diciamo che in Redazione abbiamo dovuto buttare diversi cavi prima di partorire la seguente perla di saggezza. Quando sfilate il cavo, afferratelo sempre saldamente con due dita dal connettore. Non tirate semplicemente il filo. Questo accorgimento, più di qualunque altro, si rivelerà fondamentale.
Niente Pieghe. Non tendete il cavo, né stiracchiatelo; non piegatelo eccessivamente, né lasciate che si aggrovigli in spirali troppo corte. I cavi hanno sempre dei punti irrobustiti per assorbire i movimenti quotidiani, ma è meglio non esagerare. L’usura non perdona.
Pulizia. Tenete i liquidi, il cibo e la sporcizia in generale lontano dai contatti del cavo. A differenza dell’USB, i contatti di rame delle prese Lightning sono esposte a incuria e intemperie e ci vuole davvero poco per graffiarli, corroderli o comprometterne il funzionamento. Occhio anche a quando lo infilate in borsa o nello zaino, e se una bevanda ci cade sopra, asciugate subito il cavo ripulendolo dai residui zuccherini.