Dal 15 giugno 2017 accade un fotto storico: l’Europa ha detto ufficialmente addio ai costi di Roaming per i paesi aderenti al’Unione. Niente più scatti e balzelli quando siete all’estero.
Qualcuno aveva iniziato prima, altri si sono adeguati alle scadenze ufficiali, ma oramai è cosa fatta. Andate in vacanza sereni: d’ora in avanti, i costi di roaming per i cittadini con SIM europee sono stati aboliti per forza di legge in tutti gli stati della UE.
Ricevere o effettuare una telefonata da Roma, Madrid o Helsinki costerà la cifra prevista dal proprio piano tariffario, e non ci saranno rincari né “scatti alla sessione” ogni volta che aprite una mappa di Google o il browser.
Occhio, però, perché non è tutto oro quel che luccica; ci sono delle limitazioni. Per esempio, non si potrà comprare una SIM spagnola o lettone, e navigare a tempo indeterminato col cellulare in Germania, dove i piani tariffari sono più cari. In base al principio di residenza o di collegamento stabile, gli operatori potranno monitorare il traffico prodotto e intervenire in caso di abuso.
E al verificarsi di determinate condizioni (tipo: utente risiede in Stato X ma adotta SIM estera per traffico quotidiano; oppure, se il traffico in Roaming supera enormemente quello prodotto nello Stato di provenienza della SIM), il gestore può legalmente applicare -previa comunicazione- dei “piccoli ricarichi” o avviare la procedura di rescissione del contratto.