Alla conferenza D11: All Things Digital di quest’anno, il CEO di Apple è stato costretto a rivivere il travagliato momento del rimpasto manageriale avvenuto nei mesi scorsi e che ha portato alla dipartita di Scott Forstall. Da quel momento in poi, una parte delle sue responsabilità sono passate di mano a Jonathan Ive, altre invece a Eddy Cue e Craig Federighi; ed ecco perché al WWDC 2013 dobbiamo aspettarci grosse novità nello stile ma soprattutto nella filosofia di iOS e OS X:
Si. Quel che abbiamo fatto lo scorso autunno è stato smuovere un po’ le cose, per riportare l’innovazione al centro della nostra ricerca. La chiave dell’era Post PC è quella d avere un hardware incredibile, un software incredibile e servizi incredibili, e di mescolarli in modo da renderli indistinguibili l’uno dall’altro. La magia sta tutta nell’intersezione.
La ratio è semplice. Ive ha contribuito grandemente al successo, e al look&feel dei prodotti con la mela nel corso degli anni, e nulla vieta che riesca a fare un bis anche col software. Al che, la Swisher gli ha chiesto se fosse questa la ragione del licenziamento di Forstall, e la risposta è addirittura scontata. Ma per il momento, Cook appare estremamente soddisfatto del cambiamento:
Non voglio parlare degli assenti. Il concetto generale, però, è di stringere i team anche di più, così che si possa passare più tempo a cercare la magia delle intersezioni. Ora, a distanza di qualche mese, credo che sia stato un cambio incredibile. Craig sta seguendo iOS e OS X, e questo è fantastico; e Eddy è molto focalizzato sui servizi. È stata una buona scelta.
Infine, la conferma dell’ovvio. Al WWDC 2013 che si terrà tra pochi giorni, conosceremo finalmente i destini di iOS e OS X, col loro design più piatto e l’addio allo scheumorfismo. E a sentirlo parlare, c’è perfino il rischio di un wow effect degno di questo nome. Attendiamo trepidanti.