Con l’introduzione del Mac App Store sapevamo che sarebbe successo qualcosa del genere. Il sottile senso di tranquillità che ostentavamo con gli utenti Windows -“ma come, non chiede nessun seriale?”- presto sarà un ricordo del passato perché Mac OS X Lion, durante la reinstallazione, chiede esplicitamente di poter inviare il seriale del Mac ai server Apple.
Partiamo dal principio. Poiché Apple distribuirà la prossima major release di Mac OS X esclusivamente via Internet, ufficialmente spariscono DVD e penne USB: l’installer di Lion, al primo lancio, si occuperà tra le altre cose di creare una partizione nascosta in cui inserirà l’immagine disco per le successive reinstallazioni, visibile da Utility Disco ma accessibile esclusivamente via EFI (o utility ad hoc, aggiungiamo noi, non appena qualcuno si premurerà di crearne qualcuna). In pratica, tutto ciò che è dato all’utente è la pressione del pulsante Opzione al momento del boot, e le istruzioni a schermo per la reinstallazione. Le possibilità le conosciamo già:
- Ripristina da un backup di Time Machine
- Reinstalla Mac OS X
- Ottieni aiuto online
- Utility Disco
Ma la vera sorpresa consiste nella richiesta esplicita di consenso ad inviare il seriale del Mac ai server Apple per validare l’operazione; non serve aggiungere che, in assenza di un acquisto legittimo, il tutto finisce in un nulla di fatto. E qui veniamo al corposo elenco delle fregature che questa nuova policy comporta. Fatta esclusione per l’indubbia comodità di praticare una reinstallazione al volo e senza dischi, per il resto non è affatto oro tutto quel che luccica: innanzitutto, sono Gigabyte di spazio che perdiamo per sempre e senza possibilità d’appello. Sembra una sciocchezza, ma sui costipati hard disk interni che Apple propina nei suoi portatili, la differenza si noterà eccome.
Inoltre, a che serve la praticità della partizione nascosta -che è sempre con noi, a differenza dei dischi d’installazione- se non è disponibile una connessione ad Internet nel momento clou? E che succede se abbiamo bisogno di sostituire il drive interno che ovviamente non contiene l’immagine di ripristino? Per carità, Lion non è neppure in commercio che già esistono escamoteges per copiare su penna USB il suo installer con tutto il necessario, ma si tratta di procedure non proprio alla portata di tutti gli utenti.
Poi, chissà, è probabile che la novità passerà e non ci faremo neppure più caso. Ma dovremo rinunciare all’idea romantica che Apple si fidi dei suoi utenti e che no, noi non abbiamo bisogno di immettere seriali per i software con la mela. Immaginiamo sia il piccolo prezzo da pagare per la modernità.