Proprio quando nel nostro paese si raggiungono i 1.600 casi di contagio da COVID-19, le cose precipitano anche in Cina. E così, mentre la fabbrica che sforna i moduli fotocamera di iPhone 12 chiude i battenti, l’affidabile Ming-Chi Kuo ammonisce: la produzione di iPhone non tornerà nella norma almeno fino alla seconda metà dell’anno.
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Sapevamo già che le cose non andavano benissimo, sul fronte industriale; e le novità che arrivano dall’Oriente non migliorano il quadro generale.
È da settimane che gli analisti vaticinano un rallentamento in catena di montaggio; è ancora presto purtroppo per stilare anche solo un bilancio provvisorio del danno inferto o dei problemi creati, ma una cosa appare chiara: i tassi di produzione resteranno fortemente sbilanciati di sicuro fino a maggio, e probabilmente fino alla fine dell’estate. Ciò significa che potrebbero verificarsi ritardi nell’approvvigionamento di iPhone 9, quando verrà lanciato a marzo, e che iPhone 12 potrebbe addirittura slittare ai mesi successivi.
Niente Moduli Fotocamera
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Nel frattempo, è notizia di oggi che LG Innotek -il fornitore dei moduli fotocamera degli iPhone- abbia chiuso del tutto gli impianti in Corea del Sud in seguito alla scoperta di un dipendente positivo al Coronavirus.
E lo stesso destino è toccato da un sito Samsung posto nelle immediate vicinanze, e per il medesimo motivo. A questo punto tutto dipende dall’evoluzione della situazione. Se lo stop alle operazioni durerà pochi giorni, l’impatto complessivo sulla produzione di iPhone sarà relativamente marginale; ma se la quarantena dovesse durare di più, gli effetti a livello industriale saranno devastanti. Ecco perché, già oggi, il titolo Apple in borsa ha iniziato a fluttuare.