Niente da fare, iAd rappresenterà pure l’eccellenza in campo pubblicitario nell’ecosistema di iOS, ma viene a un prezzo che semplicemente non è per tutti. A lamentarlo è David Smith di Cross Forward Consulting, riportando i dati di una recente campagna per la loro app più popolare, Audiobooks Premium. Per ogni vendita andata in porto, ammonisce, ci abbiamo rimesso 14$.
Per sei giorni di campagna, la società ha infatti speso 1251,75$ (al prezzi di 25 centesimi per clic) per un totale di 2.052.929 impressioni che, a loro volta, hanno generato 5.007 clic totali e 84 vendite effettive. Ciò significa che, a conti fatti, l’acquisizione di ogni nuovo cliente ha avuto un incredibile costo di 15$ l’uno; se a questo togliamo il guadagno derivante dall’applicazione -che costa appena 99 centesimi- va da sé che la perdita ammonta a più di 14$ per cliente.
Il problema è che con più di 250.000 app a catalogo e un mercato che rasenta internamente la saturazione, una campagna pubblicitaria -per quanto virtuosa- non basta più, ed ecco che segnalazioni dirette e indirette all’utenza, nonché sezioni approntate da Apple come “App della settimana”, “Nuove e degne di nota” e classifiche varie diventano indispensabili. E poi, solitamente i divoratori di pubblicità sono quelli che adottano versioni lite e ad-supported, quindi un pubblico che ha già fatto mediamente la sua scelta e quest’ultima non contempla il portafogli.
Curiosamente, Smith sottolinea come lo stesso banner usato sui circuiti di AdMob e per una campagna più limitata abbia causato un clickthrough rate molto superiore a quello registrato su iAd, 1,34% contro lo 0,24%. Purtroppo però, AdMob non può registrare le vendite effettivamente avvenute, il che rende il campo di valutazione un po’ meno omogeneo. Ma se a questo aggiungiamo che AdMob costa appena 0,04$ per clic, va da sé che smuovere il potente -e costoso- marketing di Cupertino per un’app da 99 centesimi forse non è la mossa più oculata da fare.