L’iPad ha finalmente compiuto il suo primo passo nel mercato e fioccano le testimonianze reali circa le sue potenzialità ed anche circa le sue pecche. Il carattere di tali testimonianze è quanto mai variegato: c’è chi ne immortala lo spacchettamento, chi misura le performance, chi lo smonta e chi si diverte a triturarlo o meglio ancora a distruggerlo con una mazza da baseball.
Quello che vedete in alto è il video che una collega, Stacey Higginbotham, ha realizzato per GigaOM. Stacey ha intervistato David Carey, vice presidente della divisione tecnica di UBM TechInsights, il quale ha analizzato l’hardware del dispositivo commentandolo in maniera molto chiara. Il risultato è una video-intervista estremamente interessante.
Mr. Carey mostra le varie componenti hardware del dispositivo, essenzialmente si tratta del pannello di vetro capacitivo, il pannello LCD e la main board. Relativamente a quest’ultima componente, l’intervistatrice chiede delucidazioni in merito al processore (il nuovo Apple A4) ed il tecnico gli risponde che non è possibile capire in quale misura il processore sia il frutto dell’acquisizione di PA Semi o di Apple.
Secondo Mr. Carey, il nuovo dispositivo ha beneficiato tantissimo dell’esperienza di Apple su iPhone; la maggiore velocità operativa è tutta merito del nuovo processore poiché da un punto di vista hardware il dispositivo è niente più che un iPhone con display più grande. Sull’asse metallico che collega la main board (posta nella parte superiore del dispositivo) alla connessione dock sono fissati i chip del Bluetooth e l’antenna WiFi, esattamente nella parte centrale (in corrispondenza del punto più sottile della scocca). Stacey chiede quanto possa costare l’hardware del dispositivo, ma il tecnico dichiara di non averne idea.
Arriva il momento della batteria, apparentemente divisa in due blocchi per consentire l’innesto del circuito che collega la main board alla connessione dock. Vengono poi mostrate tutte le componenti secondarie: jack per le cuffie, controllo volume, speaker (molto potenti), bottone per l’accensione, due antenne Wifi, sensori di movimento e cavi vari. In ultima istanza Mr. Carey si sofferma sulla scocca in alluminio evidenziando come gli scavi nella parte interna abbiano consentito di raggiungere robustezza ed al tempo stesso guadagnare spazio.