A livello teorico, è possibile acquistare adesso un MacBook Air o Pro e -trattandolo coi guanti di velluto- usarlo almeno fino al 2043 o addirittura fino 2053? La risposta è sì, assolutamente sì. Il problema però è un altro.
Conosciamo persone che hanno ancora PowerBook del 2002 perfettamente funzionanti, e abbiamo amici che ancora accendono di tanto in tanto il glorioso iMac 4G “lampadone” dello stesso anno, e proprio ieri -in un rivenditore Apple- abbiamo adocchiato un PowerMac G4 del 1999 a cui era stato sostituito l’alimentatore. Ma per il resto funzionavano alla perfezione.
Quindi, con un po’ di fortuna, si può fare ma ci sono delle controindicazioni. Per esempio, la batteria di un computer tanto vecchio oramai è andata; e si può sostituire solo con pezzi di ricambio non originali, ovviamente. Ma il vero problema è il software. Il sistema operativo è obsoleto, così come le applicazioni installate e installabili.
C’è chi dirà: che problema c’è, al limite si può usarli per navigare. In realtà no, perché anche il moderno Internet ha bisogno di una discreta mole di potenza d’elaborazione e di browser moderni; un Safari di 20 o 30 anni fa, semplicemente, non sarebbe in grado di gestire i siti di oggi.
Al contrario, un MacBook Pro di 10 anni fa potrebbe ancora essere sfruttato per compiti leggere e base, incluso scrivere tesine, gestire le mail o navigare su Internet. Insomma, sarebbe perfetto come muletto domenstico o come computer di battaglia per bambini. E parliamo di un prodotto che ha i suoi anni, quindi niente male davvero.
E per ridare nuovo lustro a un computer vecchio, si può praticare diversi interventi, tutti low-cost: aumentare la RAM, per esempio, sostituire il vecchio HD con una SSD e infine installare sistemi operativi più leggeri, tipo Ubuntu Linux. E il vecchio computer tornerà ad essere ancora utile.