Finalmente è venuto fuori il nome (e il relativo pentimento pubblico) dello studente che dapprima intercettò un prototipo di iPhone 4G, e poi lo rivendette come scoop (e come gadget) a Gizmodo.
Il ragazzo in questione si chiama Brian J. Hogan e vive proprio a Redwood City, dove il prototipo fu dimenticato. Il putiferio mediatico intorno al ritrovamento non sembra aver scosso per niente il giovane: un tipo coi piedi per terra, dedito a una serie piuttosto nutrita di attività caritatevoli. Fra le altre cose, aiuta sua sorella e sua zia a raccogliere fondi per bambini disagiati in Kenya.
E’ solo molto furbo, questo studente di 21 anni. Intanto, è stato interrogato dalla Polizia della California, senza che però nessuna accusa formale gli venisse avanzata. Gli avvocati del ragazzo – sì “gli” avvocati – hanno dichiarato a Wired (che ha identificato per primo Brian) che il loro assistito si è “pentito di non aver fatto di più per restituire il telefono [tutto ciò che ha ammesso di aver fatto, in tal senso, è stato far chiamare Apple da un suo amico, senza riscontro alcuno, ndr]. Anche se Brian ha ricevuto una ricompensa economica da Gizmodo [5000 dollari in contanti, ndr], pensava che questa fosse dovuta al fatto che ne avrebbero fatto una recensione”.
La qual cosa, probabilmente, non ha neanche senso in inglese, figuriamoci tradotta in italiano dal vostro umile blogger. E ne ha ancora meno se pensiamo a quanto ha scritto proprio Wired, nello stesso post che ci presenta Brian. Lo abbiamo già detto: molto furbo il ragazzo:
“Il 28 marzo anche noi ricevemmo una richiesta di denaro, in cambio di un prototipo ritrovato di iPhone 4G. Non accettammo”.