Sappiamo tutti che dietro ad ogni dispositivo Apple si trova la scritta “Designed by Apple in California, Assembled in China”, ma in realtà è riduttivo pensare che in Cina vengano solo assemblati i componenti, perché il contributo della terra del dragone comincia già dalla fornitura delle materie prime.
Una recente indagine del New York Times ha rivelato che il costo della manodopera, al contrario di quello che si potrebbe pensare, non è il fattore determinante che ha indotto Apple a delocalizzare la produzione, ma semmai l’elevato livello di produttività e la velocità con la quale le aziende cinesi riescono ad approntare nuove linee di produzione.
Ma c’è un altro importante motivo per cui Apple difficilmente potrebbe traslocare la produzione dei suoi dispositivi in altre zone del mondo, ovvero l’utilizzo di terre rare per la produzione dei componenti, come ad esempio il litio ed il lantanio per le batterie o il neodimio per i magneti delle Smart Cover.
La Cina infatti detiene il 97% della fornitura mondiale di terre rare ed ha ripetutamente tagliato le esportazioni di queste materie prime facendo schizzare in alto i prezzi, al punto che lo stesso presidente degli Stati Uniti Barack Obama si è lamentato con l’organizzazione mondiale del commercio per questo comportamento della Cina.
La prossima volta che prendete in mano il vostro iPhone o il vostro iPad, sappiate quindi che non solo è stato assemblato da persone con gli occhi a mandorla, ma gran parte del suo peso è costituito da terre rare estratte del sottosuolo cinese.
[via motherboard]