I primi test apparsi in rete hanno fin da subito confermato il miglioramento delle prestazioni di iPhone 14 Pro e 14 Pro Max rispetto ai due smartphone Pro della generazione precedente. Non si tratta di un upgrade stratosferico e che fa gridare al miracolo, ma è concreto e riscontrabile nell’uso di tutti i giorni. Come ha fatto Apple ha raggiungere questo risultato? Ecco la risposta.
Nemmeno il tempo di completare le consegne a coloro che lo hanno preordinato che sul web è già apparso il primo teardown del nuovo top di gamma di Apple. L’averlo “fatto a pezzi” ha fatto emergere due aspetti interessanti: l’utilizzo del modem 5G Qualcomm X65 (che garantisce una velocità in 5G superiore e un minor consumo di energia) e di 6GB di RAM di tipo LPDDR5.
Per molti queste sigle non significheranno nulla, ma in realtà ci dicono qualcosa di importante. Il gigante di Cupertino ha optato per una tipologia di RAM, LPDDR5 appunto, superiore rispetto a quella che troviamo sotto la scocca di iPhone 13 Pro, che è di tipo LPDDR4X.
Il tutto poi si sposa alla perfezione con il nuovo processore A16 Bionic, una esclusiva di iPhone 14 Pro e 14 Pro Max e definito da Apple come il chip per smartphone più veloce attualmente in circolazione.
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