In ambito tech (e non solo), è l’argomento di tendenza delle ultime ore. Su Twitter non si fa che parlare di Apple e dell’attacco a suon di cinguettii di Elon Musk, l’imprenditore da settimane alla guida proprio del social network. Con esiti abbastanza discutibili, poi.
Musk vs Apple
Riprendendo le parole dei colleghi del Corriere della Sera, “il miliardario più ricco del pianeta dichiara guerra all’azienda di maggior valore al mondo“. Ed è la verità. Musk ha infatti pubblicamente attaccato Apple e il suo CEO, Tim Cook. Il colosso californiano avrebbe infatti minacciato di rimuovere/bloccare l’app di Twitter su App Store.
La gestione di Musk rischia di mandare all’aria il ruolo di Twitter come fonte d’informazione, non lo si scopre in queste ore. La moderazione è stata infatti ridotta, una decisione che ha trasformato il social network in una piazza digitale meno sicura, da cui sempre più aziende stanno prendendo le distanze. Apple, ad esempio, è tra quelle che hanno deciso di non investire più nella pubblicità. Ma non è tutto, perché il gigante di Cupertino – così come anche Google – è contro qualsiasi servizio che possa essere utilizzato per promuovere odio (in ogni forma) e disinformazione. Ecco perché Twitter rischia di sparire sia dall’App Store che dal Play Store (come Parler e Gab).
Apple has mostly stopped advertising on Twitter. Do they hate free speech in America?
— Elon Musk (@elonmusk) November 28, 2022
Ma non finisce mica qui. Musk – ormai un bulletto che sfrutta la piattaforma social che ha acquisto come se fosse una chat di WhatsApp con gli amici (non lo diciamo noi, lo dicono i fatti) – pensa che Apple “odi la libertà di espressione in America” e pensa di aver svelato al mondo chissà quale grande segreto: la tassa del 30% sulle transazioni via App Store. Questa è in realtà una pratica nota a tutti, contestabile ma assolutamente non segreta.
Did you know Apple puts a secret 30% tax on everything you buy through their App Store? https://t.co/LGkPZ4EYcz
— Elon Musk (@elonmusk) November 28, 2022
Si è parlato poi del solito monopolio (o del “duopolio”, se si considera anche Google) e addirittura della possibilità di lanciare uno smartphone nel caso in cui Twitter dovesse essere rimosso da App Store e Play Store. Una sorta di risposta ad iPhone, dunque. Auguri!
Ora c’è da capire una cosa: chi sta gestendo il profilo Twitter di Elon Musk? Possibile sia davvero lui? A prescindere dalla diatriba recente con Apple, con praticamente tutte le sue uscite ne sta combinando di tutti i colori, e in senso negativo. Sta rovinando non solo la sua immagine, ma anche un social network di riferimento.
E pensare che proprio Musk aveva chiesto aiuto ad Apple per salvare Tesla in un momento di difficoltà. Come cambiano le cose.
Immagine di copertina ©Dimitrios Kambouris/Getty Images