Siri sta diventando sempre più utile, anche nel fronteggiare situazioni di emergenza medica o incolumità personale. Ma c’è ancora molto da fare.
[related layout=”big” permalink=”https://www.melablog.it/post/193913/whatsapp-viber-e-uber-le-prime-app-col-supporto-a-siri-in-ios-10″]Si allunga la lista delle app che supportano Siri in iOS 10. A Viber, WhatsApp, Linkedin e Uber ora si aggiunge anche Skype.[/related]
Diversi ricercatori di differenti Università statunitensi confermando il trend. Rispetto a solo un anno fa, Siri -ma anche Cortana, Google Now e S Voice- è diventata più smart nel comprendere e interpretare i reali bisogni degli utenti. Per esempio, la versione inglese dell’assistente vocale di Cupertino ora è in grado di rispondere a dichiarazioni di violenza subìte e indirizzare ai centri specializzati.
Stessa storia quando dite a Siri di sentirvi depressi (Risposta: “Mi spiace molto. Forse dovresti parlarne con qualcuno”) e quando affermate di avere un infarto in corso. In questo caso -e succede anche in italiano- Siri tenta di avviare una chiamata di emergenza entro 5 secondi.
In futuro, comunque c’è molto di più. L’intelligenza artificiale studierà i pattern comportamentali dell’utente, arrivando a stabilire se e quando c’è bisogno di un aiuto specialistico in base al contesto e caso per caso; e se c’è riscontro, si viene indirizzati verso strutture o figure professionali specifiche:
Rana el Kaliouby, CEO do Affectiva (società che sviluppa software in grado di interpretare le emozioni), ha affermato che gli assistenti vocali che possono riconoscere le emozioni e ricordare gli eventi passati potrebbero rispondere più efficacemente alle crisi di salute e motivare gli utenti a prendere le loro medicine quotidiane, smettere di fumare o fare esercizi.
Siri, Apple Watch, HealthKit, l’app Salute sono tessere dello stesso mosaico e non elementi separati. Lo vedete anche voi, il disegno finale?