La strada degli endless run a scorrimento orizzontale è già piuttosto trafficata, ma sullo store Apple c’è sempre spazio per un’altra fuoriserie. Di solito questi “scacciapensieri” incentrati sulle corse senza fine si limitano ad una grafica minimalista, stile Canabalt, ma con Escape from Age of Monsters gli sviluppatori del Joe Massive Studios hanno voluto esagerare.
Il gioco in questione, venduto a 79 centesimi, si presenta infatti con una grafica bidimensionale splendida, basata su disegni realizzati a mano che strizzano l’occhio agli anime giapponesi più “spigolosi”.
Del resto parliamo di un prodotto realizzato con il contributo del grande Jeff Matsuda, noto artista nippo-americano e producer del validissimo cartone animato su Batman.
CORSA A OSTACOLI
Si gioca nei panni di Gizzard, un ragazzone emaciato che deve fuggire dai mostri e contemporaneamente portare in salvo un gruppo di orfanelli. Il nostro eroe indossa due guantoni magici, di due colori distinti, che servono ad abbattere due diversi tipi di pareti. Ogni volta che ostacoli e nemici rallentano la corsa, uno dei bambini si stacca dalla fila e resta indietro. Continuando a sbagliare si arriva all’inevitabile Game Over.
Per aggiungere spessore al tutto, gli sviluppatori hanno pianificato una sessantina di obbiettivi da sbloccare. Un muro colpito con il giusto tempismo genera il doppio dei punti. Tre “perfect” di fila lanciano la modalità Turbo, che aumenta velocità e dona una temporanea vita extra, per tutto il tempo in cui si continua ad avanza in modo impeccabile. Ogni tanto irrompono sulla scena anche oggetti e moltiplicatori, che andranno raccolti con un rapido slide sullo schermo.
TEMPISMO PERFETTO
Le prime partite scoraggiano un po’, perché l’animazione del pugno tirato da Gizzard non è proprio rapidissima e occorre anche calcolare l’allungo del braccio per colpire in pieno il muro che si sta avvicinando. In altre parole, bisogna imparare a giocare con un occhio fisso sul lato destro dello schermo per poter toccare il pulsante subito, non appena compare una parete all’orizzonte.
La meccanica di gioco è semplicissima ma per assimilare la tempistica dei colpi e diventare un campione servirà una certa pratica. Il sistema ad obiettivi, con tanto di boss di fine livello, riesce comunque a mantenere vivo l’interesse. Escape from Age of Monsters supporta le classifiche del Game Center e allo stesso tempo consente di sbloccare facilmente i vari contenuti extra, con il sistema degli acquisti in-app.
VISIVAMENTE MOSTRUOSO
Anche se la qualità di artwork e animazioni non ha nulla da invidiare a un cartoon televisivo, non stiamo parlando di un gioco su licenza che sfrutta personaggi e mondi già esistenti. I grafici del Joe Massive Studios sono comunque ripartiti dal “rockeggiante” lavoro effettuato sull’Age of Monsters uscito nel 2011: versione moderna del classico “sasso, carta e forbici”, giocabile anche in multiplayer on-line.
A condire il tutto troviamo un elettrizzante brano heavy metal dei The Binges, giovane e talentuosa band di San Diego. Azzeccare la colonna sonora è decisamente importante per un “ripetitivo” endless game. Il mitico Tiny Wings ha fatto scuola anche in questo senso. Ad ogni modo, l’uso delle cuffie è consigliato anche per la qualità degli effetti sonori, che spaziano tra urletti da film horror di serie B, ruggiti animaleschi e altri suoni minacciosi.
CONCLUSIONI
La produzione Joe Massive Studios sprizza rock-and-roll da ogni poro. Sul fronte del gameplay, il gioco non rivoluziona assolutamente nulla, è bene ribadirlo, ma con la sua chiassosa meccanica si difende benone. Il pericolo “tutto fumo e niente arrosto” è scampato perché la grafica non è la sola caratteristica vincente.
A conti fatti, l’unico dubbio di Escape from Age of Monsters riguarda quello strano “lag” voluto (?) che inizialmente potrebbe scoraggiare. Nota a margine: non stiamo parlando di un’app universale ma la versione in HD, destinata all’iPad, costa sempre 79 cent.
PRO E CONTRO
Pro
Grafica curata in modo maniacale
Formula di gioco che genera dipendenza
Colonna sonora rock al punto giusto
Contro
Uno strano ritardo da gestire
L’app non è universale