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Il Face ID di iPhone X è così avanzato che la concorrenza Android non potrà emularlo per un altro anno ancora. E per quando ci riusciranno, la mela avrà tirato fuori qualche altra diavoleria: scommettiamo?
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Gli analisti lo dicono dall’anno scorso: il riconoscimento facciale di Apple le regala almeno due anni di vantaggio sui competitor; e in effetti è proprio così che stanno andando le cose. Produrre il nuovo S9 costa a Samsung quasi quanto un iPhone X ad Apple, eppure non contiene tutta la sua sofisticata tecnologia, men che meno un sensore 3D.
Ed ecco perché i telefoni Android sono costretti ancora adottare un sensore di impronte digitali, posto tra l’altro sotto la scocca: integrarlo nel display, infatti, risulterebbe troppo complicato da produrre.
E così, Apple si trova nuovamente alla guida delle nuove tendenze high-tech, con uno scarto che le darà tempo di elaborare le contromisure necessarie per l’anno prossimo. E mentre gli altri emulano il copiabile, cioè l’intaglio di iPhone X e gli Animoji, Reuters racconta la distanza siderale che li separa:
I colli di bottiglia sulle componenti chiave implica che l’adozione di massa dei sensori 3D non avverrà prima dell’anno prossimo, scontentando le aspettative iniziali. Ciò significa che le cinesi Huawei, Xiaomi e altri potrebbero essere indietro di almeno due anni rispetto ad Apple, che ha lanciato il suo Face ID con l’iPhone X anniversario lo scorso settembre.
Il problema, infatti, non è tanto la tecnologia in sé; il fatto è che allo stato attuale risulta impossibile accaparrarsi gli speciali diodi laser VCSEL che servono per il Face ID; in altre parole Apple, arrivando prima, si è assicurata il grosso della produzione. E in attesa che gli altri recuperino, la mela non sta in panciolle: solo nel 2018, investirà oltre 14 miliardi in ricerca e sviluppo, la cifra più significativa di sempre per la società, e superiore perfino a quanto speso in totale dal 1998 al 2011.
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