Alla conferenza DiveIntoMobile di AllThingsD, importanti esponenti provenienti da Google e Facebook hanno apertamente dichiarato di desiderare un’integrazione più vasta e molto più profonda con l’OS mobile di Cupertino. Peccato soltanto che, per loro stessa ammissione, non ritengano la cosa fattibile nell’immediato.
Tornando sull’argomento scottante delle mappe di Apple, poi, Eric Schmidt ha ammesso l’inammissibile. Vorrebbe che Apple tornasse a lavorare con la sua società come in passato e, anzi, sta facendo molte pressioni perché Google Maps torni ad essere lo strumento principale di navigazione su iOS:
“Vorremmo davvero che continuassero a usare le nostre mappe. Sarebbe facile per loro portare l’app sull’App Store e renderla l’app di default.”
Il fatto è che Apple ha preso la sua strada, e oramai sarebbe controproducente -ed economicamente sconveniente- rinunciarvi tout court. Google, insomma, se ne dovrà fare una ragione. Ma è interessante sapere se e quanto sperano davvero di fare breccia.
E a tal proposito non potete perdervi il duetto tra Kara Swisher di AllThingsD e il capo del comparto mobile di Facebook Cory Ondrejka, con il gran finale del CTO Mike Schroepfer. Tradotto in italiano, quel dialogo suonerebbe grossomodo così:
Kara Swisher: Ma glielo avete almeno chiesto? Avete chiesto ad Apple se potevate infilare le Chat Heads sullo schermo in modo stabile? O non ci avete neppure provato?
Cory Ondrejka: Credo che la discussione sia più incentrata su come creare una grandiosa esperienza di prodotto.
Kara: Glielo avete chiesto quindi? Immaginate le possibilità?
Cory: Conosciamo i loro tempi. Per cui, chiediamo solo cose che hanno qualche possibilità di farcela…
Kara: Credete sia possibile che lascino vagare quelle teste sui loro schermi?
Cory: Penso che sia una bella domanda da fargli.
Kara: Ma io lo chiedo a te. Credi esistano speranze?
Cory: Se ci credo?
Mike Schroepfer: Apple è un partner grandioso. Abbiamo molti prodotti legati tra loro. Ma non possiamo parlare di quel che abbiamo discusso con loro.
E la questione si chiude lì. È impensabile anche solo ipotizzare che Apple voglia fare di iOS terreno di scorribande per i propri competitor. Sarebbe un vantaggio che non può permettersi di concedere, soprattutto ora che la spinta all’innovazione sembra essersi improvvisamente esaurita. E d’altro canto, non può neppure permettersi di ignorare Facebook e Google, e questo spiega per quale ragione c’è una discreta integrazione coi loro servizi sia in iOS che in OS X. Ma alle condizioni di Apple, si intende, e questo fa tutta la differenza del mondo.