Se pensavate che i messaggi audio inviati attraverso Messenger fossero al sicuro da orecchi indiscreti, dovrete rivedere le vostre convinzioni. Ora infatti emerge che le società high tech non soltanto ascoltavano i comandi che impartite agli assistenti vocali: Facebook addirittura faceva trascrivere i messaggi audio tra due utenti.
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Ascoltare comandi partiti per errore o eseguiti in modo errato ha certamente senso, quando si sviluppa un assistente vocale, e infatti i vari programmi qualità di Siri, Alexa e Google Home non ci hanno sorpreso; più fastidioso, invece, che Facebook avesse bisogno della trascrizione di messaggi audio privati tra utenti: questo sì che dà il polso della situazione, e dei rischi che corriamo davvero.
Stando a quando rivelato da Bloomberg, “centinaia di collaboratori esterni” hanno lavorato alla trascrizione dei messaggi audio scambiati tra gli utenti su Messenger; nessuno di loro conosceva l’origine delle clip, come fossero state ottenute e soprattutto per quali ragioni fossero necessarie.
A dire della società, gli utenti coinvolti nelle trascrizioni avevano deliberatamente scelto di prendervi parte; le trascrizioni servivano ad assicurarsi che l’intelligenza artificiale di Facebook interpretasse correttamente i messaggi. Il fatto è che nessun utente era stato informato esplicitamente di questa possibilità, e ciò potrebbe introdurre problemi di natura etica.
Nella pagina dedicata alla privacy del proprio sito, in effetti, Facebook afferma che “I nostri sistemi trattano automaticamente contenuti e comunicazioni che tu o altri fornite per analizzarne contesto e contenuti per le finalità descritte qui sotto” ovvero “Fornitura, personalizzazione e miglioramento dei nostri Prodotti” ma anche “Fornitura di misurazioni, dati statistici e altri servizi per le aziende,” per “Promozione di sicurezza, integrità e protezione,” per le comunicazioni e addirittura per “Ricerca e innovazione per il bene della società.” Nessun riferimento esplicito all’ascolto umano dei messaggio audio, tuttavia.
E ora, sulla scia degli ultimi eventi, Facebook si è vista costretta a “mettere in pausa la revisione degli audio più di una settimana fa.” La situazione attuale dunque è la seguente: Facebook, Google e Apple hanno bloccato tutto, in attesa di lanciare controlli specifici che consentano all’utente di disattivare questo tipo di ingerenze; Amazon, invece, ha già introdotto un interruttore che potete utilizzare subito per impedire l’ascolto delle vostre registrazioni. Fatene buon uso.