Una delle principali novità di iOS 6, così come è stato presentato al WWDC 2012, è certamente l’agognato Facetime 3G, ovvero la variante del protocollo di videoconferenza con la mela che finalmente funzionerà -o dovrebbe funzionare- anche attraverso connessioni mobili senza più ricorrere ad hack e jailbreak. Già, perché su questo fronte i gestori non si sono ancora pronunciati, e visto l’andazzo non sorprenderebbe se a qualcuno venisse la geniale idea di tariffarlo a parte.
L’annuncio sul sito Apple, tanto per cambiare, ha il sapore della svolta epocale:
Ora FaceTime funziona sia via Wi-Fi sia su reti cellulari, così puoi videochiamare con FaceTime anche quando sei in giro. Non solo: puoi persino fare e ricevere videochiamate FaceTime sul tuo iPad usando il tuo numero di telefono. Il che vuol dire che FaceTime ti accompagna ovunque vai, su ogni dispositivo. Così non ti perderai più nemmeno una strizzata d’occhio, un sorriso, uno sguardo. O un bel bacio.
Poi, vai a leggere le solite righine piccole, e scopri un possibile inghippo. Proprio mentre l’italica blogosfera si accendeva ingenuamente alla svenevolezza delle “chiamate gratis”:
FaceTime su rete cellulare richiede iPhone 4S o iPad (terza generazione) con funzione cellulare. Potrebbero essere applicati i costi previsti per il traffico dati. FaceTime non è disponibile in tutti i Paesi.
Così come è avvenuto con l’opzione di Personal Hotspot, infatti, a qualcuno potrebbero prudere le mani della contabilità. Anche perché, quasi certamente, ora che Apple aprirà il portone, l’impatto sui network potrebbe essere tutt’altro che irrilevante. E così, mentre i carrier studiano la situazione, per il momento, tutto tace:
I gestori che offrono iPhone non vogliono rilasciare commenti su propri piani riguardo Facetime sui loro network, ma un portavoce AT&T ha affermato che la società “sta lavorando gomito a gomito con Apple sulle funzionalità di iOS 6, e maggiori informazioni saranno diffuse ai clienti in prossimità del momento del lancio.”
Tradotto: stiamo ancora valutando se e quanto far pagare per la feature. Certo, c’è sempre la possibilità che il tutto rientri negli attuali massimali previsti per l’utenza, e già oggi alcuni -rari- operatori mobili lasciano all’utente la libertà di gestirsi da sé il poco traffico pagato a caro prezzo. Vodafone, per fare un esempio, in passato ha dato parecchie noie agli utenti privati con la faccenda del tethering, ed ecco perché ora i timori sono legittimi.
Per carità, ci rendiamo perfettamente conto del fatto che le risorse in mobilità sono limitate e costose, soprattutto se paragonate alle connessioni via cavo. Ma i massimali nei piani dati esistono proprio per impedire abusi che metterebbero in ginocchio i network; ogni altra opzioncina a pagamento per connettersi oltre questo ha il vago sapore della spremitura di limoni.