Tan Jia Yan, un’insegnante privata del Singapore Examinations and Assessment Board (SEAB), è stata arrestata con l’accusa di aver aiutato illegalmente almeno 6 studenti cinesi a superare esami di inglese, matematica, chimica, fisica con uno stratagemma “altamente sofisticato.” Il sistema era ben rodato, e andava avanti dal 2016.
Tan si iscriveva all’esame come privato, con un iPhone attaccato al busto e nascosto da un giacchetto, per poter leggere ai complici (il preside dell’istituto e un’altra insegnante) le domande dei quiz in diretta; i due poi cercavano le risposte e infine chiamavano gli studenti via FaceTime per suggerire loro le risposte.
Per questo “servizio” la tutor percepiva da ogni studente 9.000 dollari; in cambio, la certezza di passare qualunque esame senza studio.
Lo schema è saltato quando i sorveglianti della sala si sono accorti di alcuni “suoni inconsueti” provenienti da uno studente, Chen Yi, che affrontava lo scritto di Inglese 1. Il ragazzo è stato immediatamente scortato in un’altra sala; poi, dopo una rapida perquisizione sotto al vestito gli è stato trovato addosso un iPhone, e una cuffia Bluetooth color carne attaccata all’orecchio.
È la prima volta che FaceTime viene utilizzato per scopri truffaldini, a nostra memoria; e a pensarci bene, sembra passato un secolo da quando vi raccontavamo dell’amore scoccato via FaceTime tra due foche nel regno unito. Altri tempi.