Aggiornamento del 13 maggio 2019
Tutto è iniziato a gennaio di quest’anno, quando è emerso che un bug di iOS consentiva ai partecipanti di una chat FaceTime di gruppo di ascoltare le voci degli altri prima ancora che avessero accettato e dato il via alla condivisone audio e video. Un problema che è diventato un macigno, quando si è ipotizzato che Apple fosse a conoscenza del problema almeno una settimana prima che diventasse di dominio pubblico.
La segnalazione iniziale proveniva dalla madre di un quattordicenne che aveva fatto per primo la scoperta; “Ho chiamato,” si legge in una serie di tweet, “ho inviato messaggi Facebook, faxato, inviato mail e tweet per tutta la settimana ma senza esito. Ho anche inviato un rapporto di bug ufficiale. Ho tentato di tenere la cosa privata a causa delle preoccupazioni sulla privacy. Non mi hanno mai risposto.”
E così la mela è stata investita da una potenziale azione legale collettiva; il bug in questione, spiegano dall’accusa, vìola “le conversazioni più intime senza il consenso” dell’utente. Per questa ragione, un avvocato di Houston -Larry Williams II- ha intentato una Class Action nei confronti di Apple per negligenza, responsabilità diretta, false dichiarazioni e violazione della garanzia.
E ora sappiamo pure com’è andata a finire. Il giudice ha semplicemente respinto il caso e chiuso il fascicolo; non sono stati infatti ravvisati indizi di “irragionevole pericolosità” né è stato provato che Apple fosse a conoscenza del difetto al momento del rilascio di iOS 12.1.
Cosa Fa(ceva) il Bug
[img src=”https://media.melablog.it/7/78d/chiamate-gruppo-facetime-disabilitate.jpg” alt=”” align=”center” size=”large” id=”218030″]
Per accorgersi del bug, era sufficiente dare inizio ad una normale conversazione FaceTime con qualcuno, e infine aggiungere il proprio numero di telefono come terzo interlocutore; questa operazione faceva sì che le prime due venissero connesse tra loro anche se non hanno ancora formalmente accettato la chiamata.
Ma c’è di peggio. Se, quando si riceveva una richiesta di videochiamata di gruppo FaceTime, l’utente premeva il pulsante di accensione (come per annullare la richiesta), il sistema iniziava ad inviare pure il video, oltre che l’audio, senza alcun indicatore dell’operazione in corso, il che rappresentava una grave violazione della privacy degli utenti.
Non sorprende dunque che, alla luce di queste scoperte, Apple abbia momentaneamente deciso di disabilitare le videochiamate di gruppo come misura cautelativa. A gennaio 2019, sulla pagina dello Stato dei Sistemi Apple si leggeva che “Gli utenti stanno avendo un problema con il servizio specificato sopra. Stiamo indagando e aggiorneremo lo stato appena avremo maggiori informazioni.”
Ora la situazione è rientrata, ma per qualche tempo ha funzionato solo la vecchia chiamata a due; per le chiamate di gruppo, abbiamo dovuto attendere un aggiornamento software, e ripiegare nel mentre su tecnologie alternative tipo WhatsApp. Chi lo desidera può disattivare del tutto FaceTime in Impostazioni > FaceTime e disattivando l’interruttore principale.