Apple ha recentemente lanciato Final Cut Pro e Logic Pro per iPad, aprendo una nuova era per i professionisti della creazione di contenuti. Nonostante ciò, l’esperienza d’uso di queste potenti app evidenzia ancora i limiti di iPadOS.
Final Cut su iPad: alcune mancanze
Gli iPad hanno raggiunto un livello di potenza hardware paragonabile a quello dei Mac grazie ai chip M di Apple, ma la piattaforma software di iPad, iPadOS, presenta ancora limiti significativi, soprattutto per i professionisti che necessitano di funzionalità avanzate.
Con l’annuncio di Final Cut Pro per iPad, molti utenti hanno accolto con entusiasmo la possibilità di avere un software professionale per l’editing video sul proprio tablet. Final Cut Pro è un software di riferimento utilizzato da creatori di contenuti indipendenti e produttori di Hollywood. La sua disponibilità su iPad sembrava promettere una maggiore flessibilità e portabilità per gli utenti.
Tuttavia, gli utenti più esigenti hanno scoperto presto che la versione per iPad non sfrutta appieno le capacità hardware del dispositivo. Ad esempio, mentre sulla versione Mac è possibile modificare video direttamente da un SSD esterno, sulla versione iPad è necessario copiare i file video sulla memoria interna del dispositivo per poterli importare in Final Cut Pro. Questo potrebbe rappresentare un problema per chi lavora con video ad alta risoluzione, che possono riempire rapidamente la memoria interna dell’iPad.
Anche l’interfaccia utente di Final Cut Pro per iPad presenta delle limitazioni. Nonostante Apple abbia fatto sforzi per ottimizzare l’interfaccia touch dell’app, l’uso di Final Cut Pro con la Magic Keyboard presenta ancora molti problemi. In particolare, mancano molte scorciatoie da tastiera presenti nella versione Mac e non esiste un supporto per la personalizzazione delle scorciatoie da tastiera.
Un altro problema riguarda il multitasking. A differenza di macOS, che consente di aprire e gestire liberamente più finestre contemporaneamente, iPadOS è progettato per lavorare principalmente con un’app alla volta. L’interazione di Final Cut Pro con la funzione di multitasking di iPadOS, chiamata Stage Manager, risulta limitata: non è possibile ridimensionare l’app o condividerne lo schermo con un’altra, né è possibile lavorare con un altro progetto durante l’esportazione di un video da Final Cut Pro.
Infine, non esiste attualmente un modo per sincronizzare i progetti tra iPad e Mac, il che limita ulteriormente la flessibilità dell’uso di Final Cut Pro per iPad.
Pur rappresentando un passo avanti per il supporto professionale su iPad, Final Cut Pro evidenzia ancora i limiti di iPadOS. Ci si può solo sperare che le future versioni di iPadOS possano superare queste limitazioni, rendendo l’iPad una vera alternativa ai Mac per i professionisti della creazione di contenuti.