Amata e odiata al contempo, la cosiddetta “Notch” di iPhone X, iPhone XS e iPhone XR in realtà è diventata il tratto distintivo delle ultime generazioni di telefoni con la mela. A tal punto che oramai viene copiata perfino dagli avversari Android.
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A dire di Antonio De Rosa, il sistema di nomenclatura scelto da Apple è fastidiosamente complicato; meglio sarebbe chiamare il telefono nel modo più naturale possibile, vale a dire Apple Phone.
Il dispositivo da lui immaginato ha l’incavo per fotocamere e sensori posizionato sulla sinistra; a livello complessivo, i pixel a cui rinunciamo sono gli stessi, ma in qualche modo la sensazione è che ci sia più spazio. Inoltre, questa atipica scelta di design consentirebbe di differenziare maggiormente le future generazioni da cloni e semi-cloni.
Nel concept che vedete in cima al post, la fotocamera possiede non due bensì 5 lenti: quattro telephoto da 12MP e una “Wide Zoom” da ben 20MP.
Infine, e ovviamente, non poteva mancare la compatibilità con una versione mignon di Apple Pencil 2, che in questa incarnazione è dorata per fare pendant con l’iPhone; si connette via Bluetooth e si estrae da uno speciale vano nascosto nella scocca del dispositivo.
In tutta onestà, conosciamo i canoni estetici della mela sufficientemente bene per poter dire che -Jonathan Ive regnante- non vedremo mai un gingillo asimmetrico; a Cupertino semmai si lavora per eliminarla del tutto, nascondendo fotocamera e sensori sotto al display. Eppure, nei rendering c’è qualcosa di sottilmente elegante e sbarazzino, come un cappello con la visiera portata di lato. Voi che dite? Comprereste un iPhone così? Ditecelo nei commenti, su Twitter o sulla nostra pagina Facebook.