Forbes: 5 ragioni per sbarazzarsi delle azioni Apple

Su Forbes, Clem Chambers spiega per quali ragioni conviene sbarazzarsi al più presto delle azioni Apple, o almeno ridurre l'investimento. Per almeno cinque motivi, saremmo difronte ad una bolla speculativa.
Forbes: 5 ragioni per sbarazzarsi delle azioni Apple
Su Forbes, Clem Chambers spiega per quali ragioni conviene sbarazzarsi al più presto delle azioni Apple, o almeno ridurre l'investimento. Per almeno cinque motivi, saremmo difronte ad una bolla speculativa.


In un articolo su Forbes, Clem Chambers spiega per quali ragioni il successo delle azioni Apple possa paragonarsi ad una vera e propria bolla, destinata a scoppiare e a produrre parecchi investitori infelici.

“Una bolla è una bolla,” afferma Chambers, e la logica che segue Apple sarebbe del tutto scevra di razionalità; “ai lati positivi si dà il massimo spazio mentre quelli negativi sono messi da parte.” E questo, afferma, è il “classico modo di pensare della bolla.” Meglio quindi iniziare a pensare di alleggerire il portfolio azionario, e per almeno cinque buone ragioni, alcune condivisibili altre un po’ meno:

  • 1. Apple è Apple a causa di Steve Jobs, e Steve Jobs non c’è più. […] Grandi uomini non hanno grandi successori […] e a meno che Apple non abbia quell’incredibile rampollo, è solo questione di tempo perché inizi a inciampare come una società normale.
  • 2. È una società che produce giocattoli. E una società di giocattoli non può restare una società di valore per molto a lungo.
  • 3. Possiedi troppe azioni Apple. Se non possiedi più del 5% in loro azioni, perché non tenerle e tentare di arrivare a 1.000$ l’una? Nel caso di un capitombolo, ci rimetterai il 2-3% del portfolio; antipatico, ma niente grave. Se hai investito oltre il 25% del portfolio, sei pericolosamente esposto. […] Non rischiare di diventare come quei geni che investivano tutto nelle dotcom nel 2003.
  • 4. I grafici non mentono. Se somiglia ad una bolla e si comporta come una bolla, è una bolla.
  • 5. Anche i tassisti consigliano Apple. E quando raccontano di essersi fatti carico di mutui giganteschi (“Ninja Loans”, in originale, ovvero estensioni del mutuo esistente o mutui richiesti senza entrate, lavoro o possedimenti. Acronimo di “No Income No Job or Asset” n.d.T.) per comprare una proprietà a Las Vegas, allora capisci che il boom dell’edilizia è morto […] Quando i media ti convincono che Apple sarà presto una società da 1 trilione di dollari o che le azioni arriveranno a 2.000$, si comportano come quei tassisti.

La conclusione è amara, ma sincera. Se infatti da una parte Chambers si augura che Apple resti florida e cresca alle dimensioni auspicate da analisti e investitori -tanto più che confessa di amare i prodotti con la mela-, dall’altra consiglia oculatezza e modestia; “gravità e speranza” dopotutto, “non sono mai andate a braccetto.”

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