A quanto pare, offrire consigli non richiesti ad Apple è diventata l’ultima moda nella Silicon Valley; lo ha fatto di recente John Sculley, l’uomo che da CEO stava per portarla al fallimento, e lo fanno da sempre economisti, esperti e utenti, legittimati dal possesso dell’iPhone o dallo sticker a forma di mela sul parafango. Oggi, però, Forbes ha fatto di più: ha stilato una corposa lista con cui, tra le altre cose, consiglia a Cupertino di lanciare 8 nuovi iPhone nel 2013, spendere miliardi in pubblicità e chiudere definitivamente Siri.
Alcuni dei consigli sono piuttosto tecnici, altri semplicemente dettati dal comune buon senso; altri ancora paiono perfino fuori luogo se non totalmente inutili. A dire della nota testata, Apple dovrebbe ad esempio fare tutto il possibile per mantenere i margini operativi al di sopra del 44%, e per riportare la produzione negli USA come avvenuto col Mac Pro. E fin qui niente di strano. Un po’ meno comprensibili le dritte su Google (“Non fornite una brutta esperienza eliminando Google Search, Mappe e YouTube; al contempo, non rafforzate Google lasciandole virtualmente tutte le entrate delle ricerche mobili.” Cosa già fatta con le mappe e le app Google su App Store), sul passo da tenere (“Muovetevi velocemente ma non correte”) o sulla Cina (Muovetevi più velocemente in Cina, ma fatelo guadagnando soldi”).
Qui di seguito, invece, trovate una selezione degli elementi più interessanti -o curiosi- dell’articolo. È opinione dell’autore che Apple dovrebbe:
- Lanciare 8 nuovi modelli di iPhone nel 2013
- Spendere miliardi di dollari in marketing come fa Samsung
- Ottenere più utenti iOS nei mercati emergenti ma senza creare un iPhone low cost, così da non far soffrire i margini
- Chiudere Siri, perché “tanto non funziona mai”
- Mettere a bilancio i 137 miliardi di dollari cash contenuti nei suoi forzieri, na senza disperderli in acquisizioni inutili
- Riassumere Scott Forstall, e lasciare al suo posto Bob Mansfield ancora per un po’
- Lanciare iTV immediatamente, evitando di fare un altro flop come quello delle mappe
Se dovessimo azzardare, l’impressione è che, dal giorno della morte di Steve Jobs, tutti si stiano sperticando in consigli accorati e strategie appassionate, la maggior parte delle quali poco convincenti. Voi che ne pensate? A Cupertino hanno sul serio di che preoccuparsi oppure debbono semplicemente continuare a fare quel che gli riesce meglio, noncuranti delle fluttuazioni isteriche del mercato? Fatecelo sapere nei commenti, sul nostro canale Twitter e sulla nostra pagina Facebook.