Nonostante sia passata di recente in secondo piano per via dei terribili eventi bellici in Ucraina, la pandemia di COVID-19 non è ancora un ricordo, anzi. L’ultima notizia non riguarda il nostro stivale, ma la Cina, e più precisamente la città di Shenzhen. Il governo cinese ha ordinato un nuovo lockdown a causa dell’aumento dei contagi e Foxconn – tra i principali fornitori di Apple – ha dovuto sospendere le attività.
Stando a quanto riportato da Bloomberg, la multinazionale taiwanese ha temporaneamente messo il lucchetto ai suoi due stabilimenti di Shenzhen. Per ridurre l’impatto del lockdown, l’azienda ha trasferito la produzione in altri siti ma il rischio di ritardi sulle consegne non è del tutto scongiurato. Il lockdown dovrebbe durare almeno fino al 20 marzo.
La Cina ha annunciato il lockdown per i 17,5 milioni di residenti di Shenzhen per almeno una settimana. Questo per ostacolare la diffusione del COVID-19, visto il numero di positivi in forte aumento. […] Il trasporto pubblico mediante autobus e metropolitana è stato sospeso e le attività commerciali, ad eccezione di quelle che forniscono servizi essenziali, sono state chiuse.
Il nuovo blocco arriva in un momento non particolarmente favorevole per il settore tech, considerata anche la carenza di processori. La chiusura degli stabilimenti Foxconn di Shenzhen avrà conseguenze sugli ordini non solo di Apple, ma anche Google e Amazon. Bisognerà poi misurare l’entità di questo impatto.
Foxconn, lockdown e il pericolo di slittamento delle spedizioni
Foxconn è tra i principali fornitori dell’azienda di Cupertino, che solo pochi giorni fa ha presentato nuovi dispositivi ora preordinabili, come iPhone SE 2022 e iPad Air di quinta generazione.
Le consegne inizieranno il 18 marzo, giorno in cui i nuovi device potranno essere acquistati nell’immediato anche in negozi fisici e online, ma viste le ultime che arrivano da Shenzhen, le spedizioni potrebbero slittare di settimane, se non di mesi.