Su Android è il tormentone del momento, ma per ora Apple non si lascia attrarre dalle sirene del display pieghevole. E tra le ragioni, probabilmente, c’è la scarsa durevolezza di questo tipo di tecnologie. I nuovi Galaxy Z Flip e Motorola RAZR, infatti, sembrano rovinarsi precocemente.
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Tutto era cominciato col Galaxy Fold di Samsung, un costoso smartphone che aveva la capacità di piegarsi in due a libretto; peccato che la prima generazione fosse eccessivamente delicata, il che ha costretto la sudcoreana ad un frettoloso ritiro dal mercato e ad un secondo lancio nei mesi successivi.
In questi giorni, Samsung ha lanciato il suo nuovo pieghevole, il Galaxy Z Flip, mentre Motorola saliva sul medesimo treno col RAZR. E sebbene rispetto alle prime generazioni siano stati fatti passi avanti, i test preliminari rivelano ancora una notevole delicatezza.
Il materiale utilizzato per coprire il display dello Z Flip (Samsung lo chiama “Vetro ultra sottile”) si rovina come fosse di plastica, e non è affatto resistente ai graffi o ad altro tipo di danni come il marketing lascerebbe credere. In effetti, almeno a giudicare dai video comparsi su Youtube, basta la pressione di un’unghia per imprimere un’incisione permanente; il che, per un dispositivo da 1.380$ tasse escluse, è un filo seccante.
La risposta di Samsung non si è fatta attendere: questo tipo di display va “maneggiato con cura” ma la toppa sembra perfino peggiore del buco stesso.
Ora guardate l’immagine che vedete in cima al post; è stata pubblicata su Twitter da Mondoir, e mostra uno Z Flip nuovo di pacca:
Ho ricevuto il mio Samsung Galaxy Z Flip proprio ora. Ho aperto la scatola, rimosso la pellicola protettiva come da istruzioni. Aperto il telefono come fareste normalmente, visto che è un telefono pieghevole, e questo è quel che è accaduto. Ho sentito pure il rumore delle crepe. Forse dipende dal tempo freddo?
Un’ipotesi tutt’altro che peregrina, se consideriamo che Apple, tra i suoi millemila brevetti, ne possiede alcuni su un display pieghevole riscaldato per prevenire proprio questo tipo di seccature.
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“Ora ho paura perfino di richiuduere il telefono, perché più lo chiudo e più ampia si fa la spaccatura” spiega il povero utente. “C’è una grossa crepa attorno alla bolla a di primo acchito potreste scambiarla per un graffio. Ma non è un graffio; non c’è un danno fisico sulla superficie laminata. Sono letteralmente i pixel che si dividono dai due strati.”
Insomma, qui non si parla di danni cosmetici; qui parliamo di un prodotto che -prendete con le pinze quel che diciamo- forse non era ancora pronto per il gran debutto; ora vedremo come reagirà Samsung. Se si tratta di casi isolati, tanto meglio per tutti. Ma visti i prodromi, il dubbio che si avvicini un altro richiamo di prodotto è forte. E stavolta, il danno d’immagine sarà incommensurabile.