Durante l’evento LISA ’13 di Washington D.C, un paio di membri della divisione Macintosh Operations di Google hanno accusato Apple di trascurare i clienti enterprise. A Mountain View, attualmente, ci sono non meno di 43.000 Mac aziendali utilizzati ogni giorno per i compiti più disparati e, per gestirli tutti in modo affidabile, il colosso della ricerche online ha dovuto sviluppare da sé tutti gli strumenti software che adopera.
Lo hanno spiegato Clay Caviness e Edward Eigerman, puntando il dito contro la mela:
Sebbene Apple non faccia molto per te, ci sono degli strumenti là fuori che puoi usare per preservare la sicurezza delle tue macchine e mantenerle aggiornate e utili. […] Non utilizziamo alcuno strumento Apple per gestire i Mac. Certo, Apple produce due tool, Mac OS X server […] e Apple Remote Desktop. Ma quando gestisci più di 10,100 o 200 macchine, non funzionano più in modo affidabile. Abbiamo un po’ perso la loro attenzione, almeno per quanto riguarda gli strumenti di gestione enterprise.
E in effetti, dal lancio di iPhone in poi, molte delle risorse di Cupertino sono state convogliate verso il lucroso mercato consumer, più assetato di novità e meno sofisticato dal punto di vista delle esigenze tecniche. Tant’è che se dal 2003 al 2007 si sono susseguite 3 Major Release di Apple Remote Desktop, dal 2007 in poi lo sviluppo si è sostanzialmente fermato.
Ecco perché Google ha deciso di avvalersi dell’Open Source laddove possibile, e di sviluppare in casa tutto il necessario per configurare, gestire, aggiornare e monitorare le reti di Mac. Uno di questi software, CanHazImage (app che consente di applicare un set di pacchetti ad un’immagine di sistema di Apple e di creare una nuova immagine di installazione), sarà presto distribuito online sotto qualche tipo di licenza Open Source.
Grazie a queste tecnologie non-Apple, l’anno scorso Google è riuscita ad aggiornare a OS X 10.8 il 99,5% della sua flotta di Mac in appena 8 settimane, e conta di ottenere risultati simili con 10.9 Mavericks.