La questione era nell’aria da tempo e potrebbe aver assunto proporzioni insostenibili, almeno per il diritto statunitense. L’annuncio di Chrome OS amplifica e rafforza infatti un conflitto d’interesse senza pari, nel mondo dell’informatica, che potrebbe causare l’uscita del CEO di Google Eric Schmidt dal consiglio d’amministrazione Apple.
In seguito all’apertura delle indagini anti-trust, e dopo aver affermato di non voler abbandonare Apple, ora Schmidt potrebbe trovarsi davanti una bella gatta da pelare. Gli ambiti di mercato in cui le due società si fronteggiano e collaborano, infatti, sono pericolosamente sovrapposti:
- Innanzitutto, c’è la questione dei browser, con Google Chrome e Safari che competono pur condividendo le fondamenta con Webkit
- Più sostanziale, invece, la guerra tra iPhone OS ed il Sistema Operativo mobile di Google, Android, senza contare che Dell stessa ha annunciato l’introduzione di un lettore multimediale, una sorta di anti-iPod touch, alimentato da Andorid pur senza disporre della componente puramente telefonica. Insomma, le imbarazzati ingerenze sembrano riguardare ora non soltanto gli iPhone, ma persino gli iPod
- Entrambe le società possiedono uno store virtuale, un bazar online in cui vendono le applicazioni mobili per i propri Sistemi Operativi mobili
- Quando sarà disponibile Chrome OS, destinato per stessa ammissione di Google tanto ai netbook che ai pc fissi, il conflitto potrebbe cessare di passare inosservato, poiché i computer powered by Chrome OS entrerebbero in competizione coi Mac
- Infine teniamo a mente che Google possiede la suite online Google Docs, in parziale competizione con Apple iWork
Appare quindi poco convincente la spiegazione addotta in precedenza da Schmidt: la carne sul fuoco è semplicemente troppa, ed è ridicolo credere di potersi assentare dal consiglio d’amministrazione ogni volta che si parla di qualcuno di questi argomenti. Probabilmente, è giunta l’ora della separazione.